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4, In Sardegna

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Inserti

 

L' ultima sera in pizzeria.

 

Ma .....Vedi Vacanze Sarde II

 

Mentre il mio bel ragazzo fiammingo non attendeva più altro che il suo amico fosse pronto ad uscire, " Eh, nella mia citta, dannazione, - gli confessavo, presumendo patetico di suscitare così in lui un interesse-, finite queste vacanze ritornerò a vivere una mia vita da zombie.

Perchè sono un morto vivente, mio caro amico.

E ogni sera, per ritrovare la vita, ho bisogno di succhiare sangue di Vergine. E di questi tempi è ben duro ritrovarne ancora..."

Ma già il suo compagno occasionale incombeva a trascinarlo via, ed io non mancavo di scusarmi con lui, scherzosamente, se ero stato così terri ficante ( di essere stato così terrificante).

 

Mon cher Kaled -Lettera

  

 

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Vedi cartella lautrec

 

 

 

1 ottobre 95

 

E' il mattino di una magnifica domenica di ottobre, e tra le vetrate il canarino è più che mai uno spettacolo di luce, mentre nella quiete fervida sospesa intorno al balcone, oltre i suoi voli splende la maculazione rossa della rosseggia (fiammeggia) la tarda fioritura dei gerani, tra l' inturgirdirsi dei cactus e l' oscillare nella brezza dei ramicelli di mirto.

Oramai da un mese vivo della memoria di Gregory, nell' attesa di una qualche sua risposta alla mia lettera, che ridia alfine vita alla tenacia morente del suo ricordo in me superstite.

Le mie notti, sul far dell' alba, da che appassionandomi di lui sono ritornato a voler vivere esperienze, a sentirmi ancora il un corpo di in un' anima che non sa darsi per morta, sono agitate pressocchè ogni giorno dal desiderio di bei corpi giovanili maschili, nell' estenuazione fisica della mia oralità vogliosa.

Mentre di giorno mi ribello a ogni insulto della mia sola natura nella sola vita che mi è data, riaffermando che non voglio che essere impenitentemente più ancora me stesso.

Ma è come sempre, un desiderio risorto tanto intensamente quanto vanamente, un appetire che non sa nè tenta realmente di avventurarsi, e si appaga di fremere nella carne, se un antico allievo mi saluta con dolcezza di affetto, sfinendosi con lui tra le coltri in adempimenti immaginari.

Mentre intorno la mentalità generale, ovunque, onnipervasiva, come che si esprime nel fare e nei discorsi della gente, l' atavicità del mondo dei padri e delle madri che case e vie mi ribadiscono consolidano e trasudano le case e le vie, ciò che è ovunque ovvio e presupposto, ogni che si perpetua nella consuetudine vigente che dà senso e visibilità ed apprezzabilità  serietà apprezzabile effettiva solo a ciò che è normale, mi riconsegnano al ridicolo e al disprezzo e al tacitato silenzio, alla desistenza e alla mortificazione della resa anticipata di ogni velleità di adempiermi, impotente a non essere altro che una la desolazione incatenata alla scrittura cui dà forma.

E tutto il mio fervore di dedizione, e di attaccamento, di nuovo si è consacrato tutto al mio canarino, all'incanto indefettibile della sua perfezione animale, della nella  grazia compiuta della sua naturalità misteriosa, così intenerente, irresistibile, nello scrutarmi pauroso e volatile della sua minuzia corporea.

Sospirando di sollievo che nonostante tutto, l' affezione per Gregory e per la virilità dei corpi dei bei ragazzi, mi abbia ridato l' impulso di esistere oltre la sua morte.

Ma l' incanto sensibile di Gregory, la freschezza luminosa della sua meravigliosa giovinezza adolescenziale, tutto, di lui, si è talmente ammortato nella mia mente, che la mia vita già sconta l'orrore che aveva assunto la morte quando gli ho vissuto accanto ero con lui durante i giorni in cui ho vissuto con lui, gli ultimi giorni, allorchè quando me la figuravo come l' atrocità che spegnesse spengesse cessasse con  la mia mente lo splendore della sua immagine in ella vivente. 

Accade così che se mi addentro in qualche libreria, nell' animazione serale, mi riconduco ove siano i libri d'arte e di immagini fotografiche, per ritrovarvi gli artisti e le vie d'acque, e le campagne brumose, e i monumenti del suo paese, lo jugendstil di Bruxelles ch' egli ammira, o l' arte di Van Eych o van der Weiden, e considero il prezzo dei libri e sento insorgere il desiderio impellente di inviargliene una copia, per seguitare con lui il discorso mentale sugli stili e infervidarne il del mio eros, nell' appagarne il bisogno di darglisi e di dargli.

E in tale bisogno mi conforta, Gregory, sentirlo in  me ancora inestinto, avvertire che c'è un 'urgenza viva che lo cerca, un che di soprasensibile che gli ridà forma, e che mi persuade od illude che non lo stia solo vagheggiando, e che evocandolo, non stia solo reagendo alla vanità di tutto.        

  

 

 

8 ottobre 1995

 

Come potrei illudere me stesso, quanto mi è facile gli altri, che la devozione al mio canarino non sia l' aspetto più inquietante della mia natura.

Come ieri, a scuola, quando dicendole che erano per il mio bambino, ho mostrato a una mia collega gli specchietti-giocattolo per l' uccellino il mio canarino.

E quando al suo rimprovero, scherzoso, che ero un crudele perchè contro i recenti deliberati di Ginevra, del mese scorso, lo allevavo segregandolo da solo, in totale solitudine, ho risposto che in realtà quando si pone agli negli specchietti, lui crede di ravvisare in se stesso un altro uccellino, e come sì,  la sua solitudine purtuttavia  m' incresca, in effetti, più di quanto non mi dolga della mia, di cui mi dispiaccio solo se la vedo in  lui riflessa nella sua, nelle sue limitazioni di vita che sono il riflesso speculare di quelle delle mie che mi rendono scapolo, al che " ingannatore, violento,... - colei mi ha ironicamente gridato alle spalle, come se nel mio attaccamento amoroso per il mio uccellino, dessi prova della più inerme e inoffensiva bontà.

Di bontà, forse, se per bontà s'intende il senso del male e della esigenza prepotente di stroncare qualsiasi la violazione inferta a se stessi e agli altri, ma non già ch' io dia prova di innocuità di intenti, o di benevolenza cordiale verso il vivente che mi è circostante .

Quanto si sbaglia la ottusità della normalità volgare ordinaria e della volgarità mentale generale, nei suoi idoli merdacei imperituri, che nella mia particolarità sessuale, piuttosto,  crede invece di individuare una patologia oscura da tacitare di cui non tener conto o contro cui infierire, quand' anche  già perchè non le risulti un pericolo o un' insidia, ma perchè non riesce ad ammettere altro da sè, di straniero od insolito, che le sia concepibile ed ammissibile, per persuadersi( solo in virtù del proprio integralismo, che abbia valore e senso l' insignificanza dell' esistenza .) anche così che tutto ciò che fa sia bene ed abbia un senso, solo perchè in tal modo si persuade pensa che debbano al mondo far fan tutti.

Mentre piuttosto che la mia sessualità, avida soltanto di sottomissioni erotiche a invulnerabili giovani sacralizzati, l'orrore piuttosto del torto che patisco e che vedo infliggere ad altri, nella condotta persecutoria senza remissione interminabile di persecuzione dei loro compagni grassi o dal nome ridicolo di certi miei nuovi allievi, è che la riduzione per strada o nelle stazioni, da un finestrino aperto, della mia bellezza interiore a un che di infamante o ridicolo, la sua violazione  perpetrata dall'altrui indiscrezione senza riguardo di sorta, si tratti della feccia giovanile o della violenza mediatica che ci degrada ad essere della gromma dell' abominazione propinata, l' insulto che mi nega dignità di persona o di essere umano, e che mi riserva usa la familiarità d' appello che si ha con ciò che è cosa da usare e gettare, senza rispetto o premura di sorta, la crudeltà cui assisto ogni giorno senza remissione nei rapporti in classe dei miei allievi, mi hanno reso la vita di quei torturatori non solo priva di valore, come per loro lo è la mia, ma un 'entità negativa di cui auspico e medito la fine precoce più atrocizzante, e quando trovo infine rifugio e conforto nell' accudirlo in appartamento il mio uccellino, mi hanno reso a lui affezionato al mio uccellino di un amore che non è più solo rigetto dell' umano, devozione intenerita in cui manifesto ogni capacità d'affetto cui vengo interdetto nei confronti dei miei simili, ma una riserva di delicatezze di cui ogni confetto è un potenziale proiettile, saturo satura d'odio letale verso i giovani che mi insultano a scuola e per strada e alla stazione, della sola voglia di saperli o farli morti.

E intanto l' uccellino mirabile si riguarda nell' uno o nell' altro dei nuovi specchietti, insegue oltre i bordi chi sia mai il canarino ch' è al di là della propria immagine riflessa, fattosi indifferente ai passerotti, a lui indifferenti, che sono accorsi al richiamo del panico che ho sparso sul balcone, senza che alcuno di essi risponda rispondere al suo richiamo spentosi in gabbia, mentre la splendida domenica d'ottobre volge al tramonto, ed io atrocizzato dagli insulti, ho desistito ancora dal vivere, per insistere a scrivere e a meditare come essere implacabile con gli allievi che implacabili torturano in classe gli inermi, come vampare il mio odio su chi mi perseguita, nel seguitare a negarmi, più generale, alla mia generazione presente e viva.

 

Conservare?

 

 

15 ottobre

 

Quand'era da più di un  mese oramai, che ogni mattina scruto invano nella cassetta della posta per ricercarvi della corrispondenza, in attesa più di ogni altra di una risposta di Gregory, infine stamane, in un sussulto di gioia, vi ho intravisto la bordatura inconfondibile, rosso e blu,  di una missiva by air mail, e spazientito e acuito nella smania da ogni contrarietà nell' aprirla residua, nell' apertura, come l'ho avuta fra le mani ho gioito all'istante che come presagivo avevo presagito, si rivelasse purtuttavia invece di Kaled, come avevo presagito, benchè stranito, ancora in appartamento non l' avessi aperta.

Ma come l' ho scollata sono corso allora immediatamente subito al fondo dello scritto, per accertarmi al suo" grazie" e "bel lavoro", che non me ne volesse per avere con lui agito male, se quest' estate non l' ho raggiunto sono andato da lui, ed istantaneamente ne sono risalito sin all' inizio  con gratitudine ed affetto risorto all' inizio, commosso alle sue profusioni di " caro amico" e di "saluti di tutto il suo cuore",  di ringraziamenti per il regalo di una maglia sportiva che gli ho inviato mandato.

Ma il punto in cui mi ha più commosso, perchè in cui le sue parole toccandomi toccandomi nell' imperdonabile, mi hanno sincerato e rivelato quanto lui mi ami ed io  senta di volergli profondamente bene , è quando poco dopo da lui mi è semplicemente detto:

" Ho aspettato il tuo arrivo quest' estate, e ho preparato la casa per te".

" Spero tu venga quest'inverno o la prossima estate".

Ed io che tutto ho mandato deluso...

E quindi mi dice di chiedere e di sperare da Dio di venire vicino da me in Italia e di passare una bella vacanza insieme.

Per questo mi chiede una " carta visita" per ottenere il visto, ed per essere in visitare l' Italia almeno per un mese.

Che non mi preoccupi per la sua sistemazione, conosce un "paysano" con il quale può stare, e se mi occorre qualcosa dalla Tunisia basta che glielo scriva o che glielo telefoni.

Caro Kaled, il cui affetto nonostante tutto che mi porta,  sopravvive inestinto nel tempo e alla distanza...

Ma per potermi riunire con lui a Natale, come vorrei, mi è ora arduo potere racimolare anche solo le poche centinaia di migliaia di lire che mi occorrono

E di avere rinunciato ad andare a trovarlo, come pure avrei potuto, con un certo sacrificio, nei giorni in cui lui è rimasto di me in inutile vana attesa a Ain Draham, eppure non sa tormentarsene il rincrescimento, se la mia diserzione ha corrisposto all' incontro e alla conoscenza di Gregory, per quanto dallo splendido ragazzo non abbia avuto nemmeno il contraccambio di un interessamento reale, e la mia lunga lettera e l' appello, che vi ho seguitato a rivolgergli, si siano sfiniti in una lattigine bianca, in un suo silenzio che vanifica ogni mio tentativo di mantenerlo in me ancora in vita, ove il suo sembiante e il residuo incanto il suo interno sembiante e l' incanto residuo, della sua luminosa freschezza, che attendono sempre più agonici esangui che rispondendomi lui li/e rianimi.   

        

 

 

Impotens

 

Che si tratti di Gregory o di Kaled, irraggiungibili, l' uno nella sua agiatezza fiamminga e l' altro nella sua povertà di Crumiria,  o qui in stanza, perennemente disponibile, che si tratti invece del mio canarino Bibò, ah, com' è impotente in me è l' amore, quale che sia, a farmi agire in loro soccorso, a darmi la forza risolutiva contro la mia acedia, per debellare con il mio talento la mia miseria materiale e sociale di insegnante, e reperire i mezzi e il modo per felicitarli e soccorrerli aiutarli..

Gregory, futuro impresario edile, da me necessita che l' aiuti a stimarsi, ad evitare che siano la ricchezza o la sua fortuna con  le donne, o il potere acquisito subentrando al padre nelle compravendite, a tacitare che tacitino la sua consapevolezza insopprimibile di ciò che sente di non essere, di quanto usurpa nella considerazione degli altri.

Ed io invece mi arrendo al suo silenzio desistendo dallo senza più scrivergli al suo silenzio, inane alla insormontabilità presunta del suo diniego di fair youth.

Il mio canarino, a sua volta, da un mese è ammutolito nel canto di fronte allo specchio, vagheggiando nella sua immagine la compagnia che gli manca.

E io ugualmente vagheggiandolo, e pur compiangendolo, pur intenerendomi e infelicitando,  non so decidermi ad assicurargli una compagnia specifica la compagnia di un essere che sia della sua specie, una frequentazione vivente che non sia la mia sola presenza che l' atterrisce.

Ed a giustificarmi, nella mia inerzia, mi dico che occorre per questo, che per un  benvenuto Bibi, che acquisti  per me proibitiva una gabbia costosa e bella quale quella di Bibò, agitando a me stesso lo spauracchio talmente poichè pavento che la convivenza con altri uccellini tra uccellini possa facilitare la contrazione e la trasmissione di morbi, determini tra loro  competitività e incompatibilità, litigiosità cruente incontrollabili.

E come potrei fronteggiare poi due canarini, anzichè uno, mi dico, se per il timore dello spavento che gli incuterei, non mi sono ancora attentato nemmeno a toccare o a prendere in mano Bibò adorato, nemmeno per spuntargli le unghie che gli increscono, e qualora mi assentassi se in mia assenza, non essendo in grado di riunirli insieme, che farei?, dovrei traslocare altrove una gabbia per canarino? 

E Kaled, da Ahin Draham, dalla sua casa che invano vi ha preparato ad accogliermi, senza ancora un lavoro e a me ancora fedele, mi ha scritto nuovamente invano che lo raggiunga, che almeno gli favorisca il un viaggio di un mese in Italia, per passare come lui sogna una bella vacanza insieme, se giorno dopo giorno non riesco a racimolare e a far avanzare i risparmi per recarmi da lui, e non mi do da fare, in alcun modo, non solo per verificare vedere se esistono per lui possibilità di lavoro, ma nemmeno per accertare in che consista la carta visita, per fare il visto, che nella sua ultima lettera mi chiede che gli invii.

Sento di essergli davvero affezionato, di desiderarlo tanto nella sua giovinezza devota, che potremmo davvero esserci amici l' un altro, di un' amicizia sessuale che sia duratura nel tempo, ma che importa, in effetti, se lascio che con il tempo che passa, lui muoia nella mia vita, mi arrendo, senza lottarle contro, alla miseria che deprime ogni mio spirito di iniziativa, e così disperdo, ogni giorno che passa, il mio talento e ogni possibilità di emergere, affogando me stesso nell' inerzia del daffare domestico e nei doveri incombenti della vita scolastica, arresomi al destino dei tempi, a quant'è la sconcezza di ciò a cui invece si plaude e si attribuisce successo e denaro, come se la mia miseria fosse una morsa che non posso allentare, cui cedo ogni giorno che passa, prima ancora di combinare alcunchè, per tentare di mettere a frutto ciò che valgo, tale e tanta è la mia miseria, che mi atterrisce alla sola idea, che con ciò che guadagno, debba far fronte (un domani) al sostentamento sia pure anche solo come ospite di Kaled, per un tempo, per breve che sia, che il quale mi si profili come indeterminato nel termine, ora che non ho nemmeno i soldi per alcuna cura o per comperarmi alcunchè di cospicuo.

E che serve chiedersi, in tale stato, che sia mai tradimento o fallimento, quando nè preservo o metto a frutto il mio talento, sotto la coltre della miseria che tutto sacrifica, nè lo svendo, o lo mercifico, per assicurarmi un conforto qualsiasi di agi ed affetti, o per assicurarli a chi amo e a chi mi vuol bene, ma mi mortifico inerte nella disperazione impotente, nella inazione prostrata che differisce ogni intrapresa (nella dispersione quotidiana).

(Battendomi il petto in atto di accusa, ad ogni spesa che ecceda il minimo indispensabile, se per acquistare un contenitore di videocassette, o il compact disc all' edicola di un'opera lirica, mi precludo l' acquisto della gabbia per un nuovo canarino, i cui costi sono pur il prezzo del biglietto d' imbarco per la Tunisia...)     

 

 

 

Ho capito

 

Ora ho capito, alfine, : Gregory è my fair youth, Kaled l' amico sessuale, il mio Calibano redento e integro nel suo affetto amoroso.

E Bibo, il bel canarino, il mio solo convivente possibile effettivo.

 

 

Rimandi

 

 

Premesse

 

Si richiamano qui i testi che sono ricollegabili a Vacanze Sarde Parte Prima ( A. Vacanze Sarde) e Parte Seconda ( B: Vacanze Sarde).

 

 

Noel 95

 

il testo è uno sviluppo e un seguito di Vacanze Sarde nella sua integralità

 

 

Dopo La Sardegna

 

Solo Impotens richiama Vacanze Sarde, nel senso che ne riprende i motivi e va oltre.

 

 

Gregory e Kaled . Lettere a...

 

Mancano le lettere Mon Cher Kaled

e Mon cher ami Kaled, mon bien aimé,del 10 febbraio 95, che sono dentro la cartella Lautrec.

 

 

Inviando a gregory

 

Sono così morto e solo dentro di me, gregory, che mi sono deciso a inviarti in dono questo libro, purchè il ricordo di te , quel che in te resti di vaga simpatia per me remota mi tenga ancora in vita.

 

 

Zanichelli, su Horta e il modernismo belga

 

 

 

 

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