Il ponte e il Borgo di San Giorgio ne " La morte della Vergine" di Andrea Mantegna

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Andrea Mantegna, La morte della Vergine 1460-1461 (conservato al Museo del Prado di Madrid)

Sullo sfondo della sala in cui avviene il transito dell' anima della Vergine, corrispondente a un interno del castello di san Giorgio, appare l' intero sistema fortificatorio del borgo e del ponte di San Giorgio

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Per Daniela Ferrari, in La città fortificata, il complesso delle fortificazioni nel dipinto del Mantegna assume una significazione mistico-simbolica che così è da lei espressa :

Il paradigma fortificatorio di mantova si rivela nella assoluta figurazione prospettica, accampata sullo sfondo della Dormitio Virginis.

Il Mantegna ambienta la scena funebre all' interno del castello di San Giorgio , in un ideale spazio estatico nel quale si apre, verso Oriente, uno spazio esterno più che reale, assorto in una acuta tensione . E' un paesaggio di connotazione fortificatoria, per il punto di stazione dominante, a visibilità illimitata, quale si offriva all' occhio del difensore della torre angolare del castello; nonchè per la descrizione degli elementi precipui della difesa di Mantova: le acque, il borgo di San Giorgio, con le mura turrite, ed il suo lungo ponte, anch'esso inteso ai fini della sicurezza militare. (...) E' questo un luogo eletto dal fato, nella storia di Mantova.

La scena mistica della Dormitio lo evoca per intuizione di ordine diverso. l'inusitata fuga prospettica del ponte, a taglio diagonale, suggerisce l'irrimediabile allontanamento che segue alla morte.

Spesso la Madonna è accostata figurativamente al simbolo della rocca, della fortezza inespugnabile. (pg. XIV)

Per parte nostra il paesaggio sullo sfondo della Morte della Vergine esprime la significazione trascendente che ogni immanenza terrena non è che una stazione di transito, al pari delle spoglie della Vergine per la sua trepida anima, ma ne è tanto più gravido del senso sublime, quanto più è realistico e contingente, e rapprende le apparenze del lago, del borgo e del ponte, così come si manifestarono nel trascorrere dell' ora e del tempo stesso della sua rappresentazione, come transeunti , le nubi, le acque, e a uno stesso tempo immote nell' ora morente, in virtù dell' unità di appercezione di un tocco pittorico che individua ogni realtà senza mai farsi analitico.

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