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Il
Dio di Spinoza , che da concetto della mente si fa
ciò di cui è partecipe ogni concezione mentale,
come sua idea, è , panenteisticamente, in quanto Essere
Assoluto, nei termini della Sostanza del pensiero metafisico di
origine elllenica, il Dio della mistica
intellettuale, essendo Tutto in tutte le cose,
indivisibilmente, come loro causa immanente , l'Essere in cui tutto
è uno.
Come l'essere divino di Paolo.
Spinoza pur non essendo cristiano, pur non credendo nella incarnazione
di Dio in Gesù e in una resurrezione di Gesù che
non sia quella spirituale, ritiene che Gesù abbia
partecipato di Cristo, del Verbo del modo infinito immediato
dell'attributo del Pensiero divino, il vero eterno figlio di Dio,
che, abbia comunicato con l'intelletto infinito di Dio differenza di
Mosè e dei Profeti.
Ma a differenza della mistica del Logos che è
Spirito, afferma un amor dei che è meramente intellettuale,
l'unità uomo-Dio per Spinoza può
sussistere nelle sole forme dell'intuizione intellettuale della
conoscenza di terzo grado , non ritiene che l'uomo si eterni nella
creatività della sua immaginazione, che al decesso del
corpo muore integralmente con la memoria. personale. E
nonostante la gioia di essere in Dio nell'amore di se stesso che si
esprime nella sua idea adeguata che costuisce la nostra mente,di cui
l'Ethica vuole renderci partecipi, rsta un suggello
terrificante della beatitudine intellettuale in cui la
Mente si eterna, quanto a conclusione dell Ethica ha da dire
del'infelicità del cadavere bambino, nello Scolio della
terz'ultima Proposizione dell'Ethica
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