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All' arrivo in autobus a Jaisalmer da Iaipur , dopo ore e ore di brullo deserto, sono stato preso d'assalto da una torma di procacciatori, essendo io l'unico straniero a bordo dell' automezzo.Mi si contendeva sbracciandosi e facendo a gomitate, nel precedere gli altri competitori con sollevate in alto la paletta ed il cartello dell'hotel cui mi si voleva avviare, serrandomi davanti il cammino, afferrandomi e brancicando le mani e la braccia, nel tentativo di levarmi i bagagli per caricarli sul proprio risciò. Io ho seguito l'indicazione dell' autista stesso che mi si è avvicinato sgomento, dicendomi di seguitare avanti, verso un punto qualsiasi. Ma ho dovuto per questo accelerare il passo sotto il peso di decine di chili di bagaglio, finchè non mi sono ritrovato che con pochi di loro appresso, ancora accaniti, e ad uno di loro, il meno assillante , ho potuto indicare l'hotel che avevo prescelto, all' interno delle mura del forte, vietandogli categoricamente ogni diversione. con il suo motorisciò.Ma valicate le porte, il giovane non intendeva procedere oltre se non lievitavo il mio compenso, al che io mi sono fatto scaricare con i miei bagagli , per ricorrere piuttosto ad un secondo risciò-wallah fino alle soglie dell' hotel. Ma pur in tali disguidi, e contrattempi, oltre le porte mi ritrovavo
incantato nel sopraelevarsi delle muraglie in stupefacenti palazzi,
E oltre la piazza palatina,
poi nell' incanto della sera, mentre cercavo di
volgere gli occhi al loro splendore irrorato dal lume lunare, non avrei potuto al
contempo levarli da dove mettevo i piedi, talmente sono dappertutto i lasciti
delle vacche che affollano in Jaisalmer anche l'altura del forte,
intrufolandosi anche dentro le porte delle case, Ancora più mirabili, il giorno seguente, mi sono apparse le haveli nella città sottostante, la Patwon Ki o la Salim Singh Ki Havel, trama granulata o filigranata delle
grate delle
jali, Si è però così vanificata l'esclusività di quanto credevo
mi fosse stato accordato di ammirare solo perchè mi ero inoltrato sino
all' altura retrostante la città, quando già la sera incombeva il giorno del
mio arrivo, e nella calura stremante del primo pomeriggio Il conducente del motorisciò al quale, sfinito dal caldo, mi rivolgevo tra i vicoli addossati al rilievo, perché mi riconducesse in centro, ai piedi della fortezza, mi chiedeva di consentirgli di scaricare una bombola del gas a casa sua, prima di recarmici /avviarmici I ciotoli calcinati che aggregavano i bugni delle
quattro mura dove viveva,
Ieri sera un giovane brahmino che studia commercio, dal
momento che mi
ha intercettato mentre mi aggiravo nei pressi della Nathmal Ki haveli, Come gli officianti all' interno del tempio adorava anch' egli Shiva come la sua divinità suprema, il giovane brahmino che accondiscendeva ad indugiarvi. Fiero anch'egli, come i singoli giovani brahmini con i quali mi sono intrattenuto presso il Qutab al Minar, o in Agra nel parco della tomba di Akbar, provenienti dal Bengala, di rifiutare ogni credenza nelle caste. E non disdegna affatto,di convivere con i musulmani di Jaisalmer, molto più numerosi, in quella città di frontiera con il Pakistan, di quanto m avesse lasciato supporre il mio spirito di osservazione. "Le divinità dell' induismo, tornavo a chiedere anche a lui, sono davvero decine di migliaia, o le tante manifestazioni di un solo Dio?" Sono almeno eighty for millions, mi ha reolicato con enfasi. Eppure, per miriadi che siano, secondo il dettato in cui sono credente di Giovanni, nessuno può averLe mai viste, anche una soltanto.
Un pedalò a forma di cigno è comparso sul lago. I cigni, mi ha detto quando l'ho avvistato, e gliel'ho segnalato, in moltitudine vengono a svernare dalla Siberia in quello specchio lacustre. Un bambino ed una bambina, bellissimi e miserrimi, Mi ha chiesto se li amassi. E che dessi a loro almeno 5 rupie a testa, perchè quella sera avessero di che mangiare. ,
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