Forme simboliche dei templi
di Khajuraho
“Un tempio hindu è un simbolo, o piuttosto una sintesi di vari simboli”
( Krishna Deva, Temples of North India,
Introduction, pg.1) .
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Come ogni tempio Hindu, i templi di Khajuraho sono
manifestazioni della Divinità del mondo, dello Spirito di Dio immanente nel
mondo, per il tramite di differenti forme simboliche.
a)
Il tempio Hindu innanzitutto è il
corpo di Dio, che ha le stesse parti del corpo umano ( “ I nomi delle varie
parti del corpo umano, dai piedi alla capigliatura e alla sommità del capo sono
applicate nei testi di architettura alle diverse parti della struttura del
tempio”, Krishna Deva, ibidem, pg. 1). Il tempio Hindu è il corpo di Dio per la
sua presenza nell’utero-cava del garbaghiha,
o santuario interiore. Nel tempio
Hindu di Khajuraho è possibile raggiungere nelle sue profondità più intime il
garbagriha, - cuore del tempio e del mondo, dove è riposta la statua del Dio
principale, cui il tempio è dedicato-, per il tramite della successione lineare
di portico di entrata, mandapa ( sala), mahamandapa ( grande sala con transetto, -solo nei templi
principali-), antarala ( vestibolo
d’accesso). Nei templi principali di Khajuraho, ( Laksmana, Parshvanatha, Vishvanatha, Kandariya), procedendo in un deambulatorio interno, ( sandhara), con un secondo transetto, è possibile anche compiere, in senso
orario, una deambulazione religiosa- la pradakshina-
intorno al garbagriha
b)
I Templi di Khajuraho simboleggiano
la catena del Monte Meru, la dimora
degli dei,
o del Monte Kailash, cittadella del dio
Shiva.
Il Monte Meru è al contempo la dimora degli dei e l’asse del mondo.
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“Il
luogo di riunione e di piacere degli dèi è la montagna più elevata, la montagna
polare del Nord, talvolta identificata con la cima più alta dell’Himalaya, tra
il Malayavat e il Gandhamadana ( Mahabharata 1, 1098 e 114; XII, 12, 986). Secondo il Mahabharata
( XIII, 4862) questa montagna, il Meru, è rotonda come il sole al mattino e somiglia a
una fiamma senza fumo.E’ alta 84.000 yojana ( 350.000 miglia) e ha la stessa
profondità....Il sole, la luna e il vento ( Vayu) girano senza sosta attorno a
questo monte. I suoi giardini sono pieni di fiori e di frutti. Dappertutto si
vedono palazzi risplendenti d’oro. Coorti di dèi, musici celesti ( gandharvas), anti-dèi (asura), e demoni ( raksasa)
giocano
con le ninfe ( apsara). La
parte superiore del monte Meru è coperta di foreste. Tra gli alberi di fiori profumati e giganteschi jambu risuonano
le voci melodiose delle cantanti del cielo, le kinnari. (da Alain Danielou, Miti e dei dell’India, pg.170
dell’edizione italiana).
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c) E’ possible visualizzare tale dimensione simbolica, il tempio Hindu che appare quale il Monte Meru degli dei celestiali, girando all’esterno attorno agli edifici sulla loro piattaforma, e nei templi Vishvanatha, e Kandariya Mahadeva, assecondando come le Sapta matrikas ( le Sette Dèe), nell’ordine delle loro statue templari sono disposte circolarmente intorno al dio centrale, Shiva, ch’è situato all’interno del garbagriha.
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oppure, nel tempio Laksmana, attenendosi a come le statue dei nove pianeti, che influenzano i nostri destini, sono disposte circolarmente intorno a Vishnu Vaikunta nel garbagriha-
d) I templi di Khajuraho, per la presenza di Dio nell’utero della grotta del santuario, o garbagriha, sono le proiezioni e l’elevazione ascensionale della Sue manifestazioni, dalle quali tutta la Realtà originata,
1) in verticale, lungo l’asse della torre curvilinea, o sikkara, fino al vaso a coppa, o kalasha, e al pinnacolo del punto finale, o bindhu, del riassorbimento di tutte le cose nella divina Unità di Dio in-manifesta
2) in orizzontale, nelle nicchie emergenti dalle pareti del garbagriha, e nelle nicchie e nelle altre sporgenze delle pareti esterne del tempio , che mostrano per lo più le incarnazioni di Vishnu o le lila o gesta di Shiva, tra celestiali coppie divine ( Shiva e Parvati, Vishnu e Laxmi, o Brahma e Brahmani, ad esempio ) , semidei, ninfe ( apsaras), musici ( gandharvas), portatori angelici di ghirlande ( vidyadharas) nelle ulteriori proiezioni, mentre nei recessi figurano sensuali coppie umane di amanti, di buon auspicio, e animali di forme miste, simboleggianti i nostri cattivi desideri (i sardula o vyalas).
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e) Se in un tempio Hindu si è nella
manifestazione visibile dell’ordine divino del mondo, ciò avviene in Khajuraho
perché il tempio hindu è iscritto nello yantra
o diagramma (simbolo grafico) dell ordine che gli Dei diedero alla Energia
primordiale del mondo, il Vastupurushamandala,
nel quale , secondo i trattati Hindu del Shilpashastras, o Vastushastras, il demone di questa energia primordiale
distruttiva è sottomesso agli dei,
diventando beneficente Questa sottomissione assicura la protezione propizia degli Dei
guardiani di ogni direzione, che favorisce determinate qualità ( gunas), propensioni e attività,
e si oppone o rimuove le influenze malefiche, o nocive, associate a tale
direzioni.
f) Dio è manifestato, nel mondo, dallo stesso ordine ad ogni livello della realtà. Per questo il tempio hindu in Khajuraho è architettonicamente frattale, e numerose forme, il sikkara curvilineo che fa corpo con il garbagriha, o le coperture piramidali delle sale ( mandapa) , sono replicate e miniaturizzate in forme più ridotte, sono sovrapposte o raggruppate.
Numeri simbolici : 4,
5
4
Quattro sono i pinnacoli e le coppe (kalasha) dei templi, così come quattro sono gli scopi della vita: piaceri (Kama), successo, prosperità, (artha), l’ordine della legge morale moral (dharma) e la liberazione ( moksha) dell’unione (yoga) del fondo della propria anima con Dio, principio della realtà e della vita. Di questa liberazione il tempio è un tirtha, o passaggio.
5
Nei templi panchayatana, come il Laksmana, il complesso è composto di cinque
templi, quello centrale e quattro sussidiari
agli angoli della piattaforma, così come cinque sono gli elementi della
realtà del mondo manifesto: akasha
( l’etere dello spazio vuoto ),il fuoco, l’aria- vento, l’acqua, la terra.
E ancora: l’acqua purificatrice è evocata dal transito ( tirtha), all’ingresso, sotto il portale arcuato del torana che esce dalla bocca di mostri marini (i makara), e dall’accesso al santuario del garbagriha in cui si è affiancati dalle statue sugli stipiti opposti delle Dee fluviali Ganga ( il Gange) e Yamuna .
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