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Il  desiderio di eternità  in vita. La beatitudine intellettuale secondo Spinoza.

 

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Desiderio di eternità e ribellismo cristiano

     

 

La filosofia di Spinoza , tuttavia,  rispetto alla mentalità magica che impronta l’agire umano nelle sue aspettative, nelle sue Paure e nelle sue Speranze quotidiane, non si pone soltanto come la critica radicale di ogni sua  finzione illusoria , che  disvela i presupposti dell’ attività immaginativa  che l’ immaginazione disconosce.

L’ Etica di Spinoza è altresì un tentativo grandioso di soddisfare realmente e di  emancipare dall’ illusione di ogni suo appagamento magico e immaginario, il desiderio ch’è al fondo di ogni desiderio umano, ch’è  la Speranza di ogni umana Speranza, il Timore di ogni nostro timore, ossia il desiderio umano di eternità , che sia eterno ogni ente che amiamo, il desiderio stesso che informa l’aspirazione a farsi simili  a Dio nell’ agire, e  che nella magia cerca un appagamento fantastico.

Chayyim Vital

Otzrot chayym

BBM,Ms ebr.51, c 107 bis)

Il disegno chiarisce “ il principio secondo il quale ciascun elemento – in questo caso ogni sephirah- non solo può ma deve essere moltiplicato ad infinitum” ’

nell’ emanazione divina, secondo l’iconografia cabalistica  ( da Mantova e la Qabbalah “ di Giulio Busi

 

 

 

Il desiderio umano di eternità Spinoza lo immedesima nell’ eternità che ci è gia data, in questa vita , della conoscenza intuitiva di terzo genere, di se, e delle altre cose naturali, nel loro comune fondamento in Dio quale loro Sostanza, alla quale il Saggio si eleva allorché il suo perfezionamento gli consente di vivere solamente o soprattutto secondo le sole leggi della sua natura, quale effetto diretto dell’ eternità divina, come conseguenza immediata ed eterna della natura divina.

L’Eternità,  infatti, non è la durata infinita nel Tempo, ma l’esistenza di Dio che si deduce nella sua necessità dalla sola definizione della sua essenza ( Etica, I, definizione 8).

Poiché Dio è la Sostanza unica in cui tutte le cose sono contenute, quale loro causa immanente, ogni altro ente è eterno non per sé, ma solo in quanto è una conseguenza necessaria immediata della Sua Natura ( Etica, V, Proposizione 29 Scolio).

Pertanto, insieme a ciò che di noi perisce, cioè la nostra esistenza mediata come è in atto nella Natura naturata, all’ interno dell’ Ordine comune della serie delle cause naturali, esiste un’essenza

Eterna del Nostro Corpo e della Nostra Mente,, come parti dei Modi infiniti Immediati dell’ Estensione e del Pensiero ( Etica, II, Proposizione 8).

La parte eterna della nostra Mente è l’idea vera con cui Dio pensa eternamente l’essenza del Nostro Corpo ( Etica, V, Proposizioni 23 e 29).

La sua parte peritura è invece, insieme con il nostro Corpo in atto nella durata, quella che esprime questa esistenza del Corpo, mediata dalla serie delle cause materiali, costituita dalla nostra immaginazione e dalla nostra  memoria, che sono passive e periture

( Etica, V, 21).

 

 

 

 

 

 

 

 

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