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pagine di diario, 8

 
     
 

 

 

 

Odio sociale

 

" E ti devo già avere tra i piedi- brutta bestia..."

Appena l' ascensore si è aperto sulla soglia della nuova abitazione dei suoi familiari, ha ( ho) esternato sino dall' ingresso il suo intimo rancore, che pur se ha inveito sul cane che  con le sue feste gli ostruiva sotto il gravame dei bagagli il passo affaticato, era interamente rivolta contro di loro.

Contro sua sorella in particolare, che il cane non l' ha trattenuto in una stanza chiusa.

Perchè essere sempre lui a dovere risalire da loro, a  incomodarsi negli spostamenti, ad essere in dovere di andare a trovare gli altri congiunti, quale il figliol prodigo insanabile della famiglia, quando ogni volta è per lui una tensione stremante fino allo spasimo lasciare l'appartamento, riordinare tutto ed assicurare la chiusura anche nello scantinato di ogni valvola e rubinetto e manopola, e deve dunque iniziare ore e ore prima ogni preparativo, mettere in conto di perdere più di una corsa del treno...

"Tanto, risulterei pur sempre io chi si fa attendere, chi lascia a desiderare, chi è da compatire come l' ingeneroso o l' ingrato... Quando,- si arrovella-, nemmeno ho potuto fare affidamento sul caro nipote, perchè nei paraggi mi acquistasse le videocassette della marca che è uscita dai circuiti delle vendite della mia città, la quale è la sola compatibile con il mio videoregistratore, e con lo zaino-valigia ho dovuto sospingermi  ad acquistarle sino alla videoteca che lungo i viali è un chilometro oltre la loro casa, e sono qui giunto tutto sudato e con la camicia già da cambiare...

E'dalla mattina alle dieci che ha iniziato i preparativi, ripulendo l' una e l' altra gabbia dei suoi due canarini, dopo avere terminato di leggere, del primo Nabokov, il" Racconto di Natale", ed essersi detto che ammesso che non ne avesse già preso atto, e ne soffrisse ancora, doveva riconoscersi anch'egli un mancato scrittore, come il dilettante Golyi o più ancora l' insignificante ed affermato Novodvorcev *di quel racconto, che in un' identica vigilia di Natale credeva di avere infine ritrovato la strada giusta, allorchè invece che nei termini reali che affioravano nel suo ricordo, si era irretito nel riproporre in quelli più abusati il conflitto di classe di cui ha la visione in una remota Parigi, * tra chi le festività le celebra opulentemente esponendo in vetrina il più sontuoso albero di Natale, e il povero operaio che l'albero l' osserva all' esterno con sguardo cupo.

Da allora egli aveva potuto riprendere a leggere solo quando si era ritrovato sul treno, ch' era già sera, dopo che nel tardo pomeriggio aveva acquistato per loro come doni natalizi del panettone e dell' anello di Monaco, e che si era fatto da mangiare ed aveva predisposto l' acqua e le fette di mela, del panico e le sementi miste per i due canarini, per protrarsi poi nel riassetto ultimo della casa e della sua persona e dei bagagli, sfinendosi nel controllo e il ricontrollo di ogni rubinetto e manopola e pomello, ed essersi beato, per cinque minuti soltanto, dei suoi uccellini infine al pulito e rianimati dal cibo, che ora l' uno ora l' altro, nel breve frangente, avevano cantato un poco prima che li lasciasse.

E sul treno, sfogliando il giornale, con il suo requiem di scrittore, aveva celebrato anche il rinvio del suo viaggio in Tunisia, per non recarvisi forse mai più da Kaled, poichè non poteva rinunciare, comunque, a quella cena di ricongiungimento ogni anno con i suoi familiari, alla vigilia stessa, il giorno di Natale, della partenza per la Tunisia della nave da Trapani a mille chilometri di distanza...

E neanche era pensabile che potesse raggiungere Kaled in aereo, non poteva consentirsi i soldi per il volo, esaurita anche la tredicesima dal riassorbimento del debito cronico e dal pagamento delle spese d'acconto condominiali, tali erano le ristrettezze in cui già si ritrovava, in ragione della sua retribuzione d' insegnante di Stato.

Anche il corso di recupero che aveva tenuto, a che poteva mai valergli ?

" Cosa lasciata, è cosa persa....," il giorno innanzi l'aveva esortato a partire comunque la sua edicolante, senza che lei potesse sapere a che cosa egli alludesse, quando le aveva detto che altrove lo si aspettava da tempo..."

E soggiacenti alle restrizioni economiche, alla miseria cui lo riduceva una società sempre più sorda ad ogni istanza della cosa pubblica, quanti timori, o dubbi, che tanta fatica di un viaggio per treno e per nave e in autobus sino ad Ain Draham, si risolvesse in una delusione * fatale (immancabile), nello sconcerto dell' altro di ritrovarlo dopo poco più di un anno già così vecchio, e indesiderabile, nella sua amarezza che tutto si rivelasse già per sempre finito, come era accaduto già allora, in Kelibia quel secondo giorno,.... quando invece(,)  se da Kaled non avesse fatto ritorno, questi l' altro avrebbe seguitato a illudersi sul suo conto ed a vagheggiarlo indefinitamente, e sarebbero sopravvissuti indefinitamente come amici ed amanti, l' uno come allora nel ricordo dell' altro...          

Ma prima ancora che si inasprisse per il cane, all' atto stesso di suonare ed annunciarsi, proprio all'ingresso del condominio dei genitori aveva incrociato il fratello e colui con il quale egli divide l' appartamento, al seguito suo padre che sopraggiungeva, " loro,- si è detto a quel punto,- mio padre è andati a prenderli all' arrivo del treno, mentre per me- come l' aveva pregato di considerare sua madre al telefono,-  è valso che dovessi tener conto che l' accesso alla stazione di Modena è diventato così difficile...," al che ha corrisposto qualche suo cenno di saluto cordialmente gelido, prima di concedersi la precedenza rispetto al fratello ed al suo  amico in ascensore...

Eppoi sono sopraggiunti suo nipote, un vago ciao, e il suo amico greco che quello ha aiutato a stabilirsi in Italia, ed al seguito di questi una giovane ragazza avvenente, chi, se non la sorella del ragazzo greco, che per la prima volta è fra loro, e ch' egli accoglie sorprendentemente, per se stesso, con la dolcezza più amabile e felicemente candidamente di sè sorpresa.

Ma sarà il solo accenno di umanità interessata che le rivolgerà, - se ha da esserle seducente, ebbene, che lei sia polarizzata dal suo gelo cordiale, si dice, lei che ha ancora l' agio di compiere viaggi internazionali da Monaco o Atene, le città fra le quali sa che divide la sua residenza,- il che è quanto cova di dentro, prima ch' egli riceva i ringraziamenti da colui che coabita con suo fratello, ed è cuoco *amatoriale, per il libro di cucina dello Stefani, alla Corte dei Gonzaga,  che gli ha prescelto come dono su commissione degli altri a spese altrui, e che saluti l' arrivo dell' amica miliardaria di sua sorella e del suo golden figlio, cambi in bagno la  camicia insudorata e cravatta e gilet, e quindi si disponga insieme agli altri  a tavola in compito silenzio.**

Intanto in corridoio, quindi in cucina, ai saluti sente subentrare le più sdilinquenti smancerie di sua madre nei riguardi di Maria, la ragazza greca, che complimenta per la sua bellezza come se potesse usarle l' impudenza che di usa con una piccola bambina o con una cagnolina...

" Come si è fatta indecentemente sicura di sè,-la detesta-, per un pò di agio e di riacquisita tranquillità, ....  figurebbe con successo, in un qualsiasi talkshow, nell' impersonare una confortante madre televisiva, di quelle che ne sono diventate delle insopportabili comparse fisse, semplicemente perchè vi appaiono e parlano per ciò che hanno da dire di più banalmente rassicurante, nella presunzione calorosa dei loro cuori di mamme!".

I discorsi che sono intanto intrapresi dagli altri sono quelli che da loro è più lecito attendersi,** da chi in una conversazione non aspetta che la prima occasione, con invadenza educata, per accalcarsi e fare ressa nel vantare esperienze di lusso o di privilegio, incurante d'infierire su chi sia presente, e a differenza di loro, non abbia da riferire, se loro volessero sentirlo, che la sua miseria sociale quale esperienza del mondo, oh, non può potendo egli di certo, per non risultare fuori luogo, più che metterli a disagio, nella loro incultura, parlare di che cosa legge o di che cosa più non scrive, da che è solo non è più che un ex-artista che ha dichiarato fallimento, per disperazione ha smesso anche di avere ambizione ed energia e talento, vinto dalla propria diminuzione nella diminuzione generale del mondo.

Sa che risulterebbe malacreanza o sgarberia, nei loro riguardi, sostenere dal suo punto di vista  che cosa effettivamente alcuna cosa che ne si pensi su un qualsiasi argomento, a differenza di loro che mentre all' apparenza seguitano soltanto a riferire esperienze, si dicono inoltre quanto ora in Italia si riconoscano vicendevolmente legittime le opposte fazioni, una sinistra che smania di mostrare quant' è realistica e dura e di destra per accreditarsi al governo, una /la destra che vuole ostentare quanto sa stare al gioco e sia contenta di ammetterli al banco, i nemici di una volta che si congratula che si rivelino mutati nella sua stessa pelle, quando i miserevoli non abbiano più voce ed importanza, e si abbiano finalmente gli uni e gli altri alle spalle iniziative di successo, ed esperienze e una mentalità da ricchi in comune da esibire.

Ma il compagno di appartamento di suo fratello, mentre ognuno ancora accorda se stesso nelle prove generali, ha purtuttavia l' amabilità di chiedergli del suo canarino, il che gli è argomento quantomai gradito, ed egli inizia a dirgli come di due canarini adesso si tratti, no, di due maschietti, in due gabbie separate, non di un maschietto e di una femminuccia, perchè poi c'è il problema della cova, e lui non è in casa tutto il giorno, potrebbero sorgere problemi di incompatibilità, se dovesse porli entrambi in una stessa gabbia, e due maschietti, come un maschietto e una femmina, possono anche ferirsi letalmente se non si tollerano, - eh, la convivenza è proprio difficile per tutti, l' altro commenta,  ma se proprio volesse dare a loro una compagna, egli persiste,  potrebbe tentare acquisirla ora con più fortuna, provando a mettere una canarina ora con l' uno, ora con l'altro maschietto, per accertare quale dei due le riesca più congeniale, ed uno di essi dei due dovrà pur esserle tale, - che così consigliano certi canaricultori...

Ma il discorso , già così, per il suo interlocutore si è fatto serio, terribilmente tale, incredibilmente, per distogliersene l' altro svaga intorno lo sguardo, prendendo pretesto da che è venuto dicendo il nipote della famiglia che l' ospita, delle proprie più recenti escursioni gastronomiche nei ristoranti orientali di Modena, per deprecare a sua volta i continui cambi di gestione di quelli cinesi di Milano, sicchè, esecra, uno non fa in tempo a farsi una idea della loro bontà o schifezza, che ogni giudizio ne è messo in  discussione.

" Ci sono stata, in Cina, ultimamente,- può inserirsi ed attaccare a sua volta discorso la ricca amica della sorella,- nove scali per nove hotel in nove notti, Pechino, Nanchino...."

E la cucina cinese vi è forse migliore in Cina che  internazionalmente? si presta a interloquire il coinquilino del fratello.

Lei gli fa presente come la cucina cinese sia poi di fatto  quella cantonese, del distretto della città dove i più rifuggono, prima di involarsi prendere il volo per Hong- Kong e  per l' estero.

In ogni modo era tanto squisita, che per un mese il suo stomaco ha rifiutato quella nostrana.

Riusciva almeno a individuare quali fossero gli ingredienti?

* Le porzioni erano tante e così ridotte, che era difficile farsene un' idea precisa, non sembrava quasi neanche d' averne fatto un assaggio, a meno che, ultimato il giro, non restasse qualche avanzo.

E la carne di serpente?

Oh, quella la servono soltanto nei ristoranti di lusso, ed esclusivi.

Possibile, lui ne resta sorpreso, che non avesse potuto concederselo?

Ma il cashmire, l' altro insiste, ha pensato di acquistarselo in Cina? Dicono vi sia così conveniente...

Qui il discorso di lei si aggroviglia, nel tentativo di riaffermare come non ve ne valesse la pena. non ve ne fosse l' interesse convenienza.

Nè era il caso di confidare nell'economicità dei capi di abbigliamento, anche la lavorazione, del resto,... e con le dita allude alla grossolanità al tatto della tessitura, o alla rozzezza approssimativa delle taglie, sforbiciando immaginarie sagome.

" Eppoi sei indotto ad acquistarli nei loro negozi per turisti, i negozi dell' Amicizia, ove i prezzo sono assai rincarati... ( E il figlio conferma ed enfatizza).

" Figurati, e qui si diffonde in un aneddoto, che a Nanchino, in un botteghino, avevo visto una maglia bianca di mio gradimento che mi piaceva esposta per 50-60.000 lire, che in quei negozi ho trovato in vendita al doppio. Allora io di ritorno, subito col taxi...."

Al che si tacita improvvisamente , avvertendo, al silenzio circostante, di non avere fatto la figura desiderata della donna affabile di lusso.

Ma è solo il suo disappunto di qualche istante, che seguita a parlare di quanto convenga piuttosto acquistare in Cina gli oggetti di terracotta, benchè poi si rischi di ritrovarseli a pezzi in casa, visto che là non hanno alcuna avvertenza, nel carico e discarico di merci e bagagli. E lei, torna a ripeterlo, di imbarchi in Cina ne ha fatti nove, un hotel ogni notte diverso.

E si diffonde a parlare ancora di valigie e valigioni rigidi o ingombranti, prima che ciò che ha detto sia tutto quel che ha da dire e che può interessare l'altro del Catai.

Ché l' argomento ora svaria su Singapore, Bangkok, la Malesia, su quanto vi siano convenienti all' acquisto i capi firmati di stilisti italiani.

  Ah, là puoi ritrovarvi a prezzi stracciati le maglie d' Armani...".

Gran vocio intorno, prima che a dirimere l' interessamento circostante, sia la costatazione che si tratta degli stessi capi di reimportazione in Italia, la cui lavorazione viene colà decentrata.

E del tempio di smeraldo di Budda? O del buddismo teravada e di tutto quanto, dell' Indocina, lui deve limitarsi a leggere su libri o riviste, o vedersi nei documentari o nei testi illustrati su Angkor e Bagan? E a proposito del turismo sessuale, in quel di Bangkok, o di quello avventuroso, verso la Cina, nelle terre birmane dei tagliatori Va di teste, dei traffici e delle importazioni di eroina e di nuove varianti di Aids?...

Ma sono loro che possono concedersi di andarvi, *con tale e tanta profondità di ricognizione e di sguardo, non già lui che per mancanza di denaro, talmente infima è divenuta con la sua considerazione la sua paga di insegnante, con la considerazione generale della cosa pubblica, ha dovuto insieme con ogni esperienza di viaggi itinerante anche solo in Italia, interrompere la sua stessa attività di travel-writer scrittore di viaggi, lui che ora la geografia deve anche insegnarla... e che in un anno e mezzo, non ha trovato neanche i mezzi per raggiungere chi da allora, lo attende invano in Tunisia...

Meglio tacere e stare a sentirli ancora parlare, suo fratello e il suo compagno di appartamento, su quanto convengano i free shop gli scali franchi di Abu Dabi o di Dubai...

Non hanno di meglio di cui discorrere? Si, delle abituali solite pietanze anche a questo, come ad ogni Natale, imbandite in tavola da sua madre, quando languisce l' ulteriore accenno di suo fratello ai suoi trascorsi in  California, e dunque nei loro discorsi è adesso il turno abituale, per magnificarli, degli immancabili cappelletti e tortelli di zucca, in cui sua madre ottiene immancabilmente il trionfo del suo riconoscimento di cuoca eccellente, -*sono le specialità proprie della sua cucina nativa mantovana,- prima di profondersi e sfinirsi nello profondere e sfinire tutti con un l' eccesso di pietanze messo in tavola, poiché seguono l' arrosto di gallinella, con la besciamella, un patè di funghi e il cotechino con le lenticchie, -a felice connubio egli infine interviene,- dovendo per questo ripetersi, per essere udito,- della cucina modenese e di quella mantovana, - e poi la cioccolata alla menta e il budino belga e i biscottini bavaresi e l' amaretto albuminoso, dopo di che resta ignorato da tutti il pandoro ch'egli ha recato in dono, facendo una fine ancora più negletta l' anello di Monaco che aveva richiesto piuttosto che fosse imbandito.

Lo sconforta, più di quanto lo esasperi, tale ostinazione di sua madre nel ribadirsi come cuoca sopraffina con gli stessi piatti di sempre, quel riaffidarsi sempre a quelle stesse pietanze, con la sicumera incrollabile di non stancare mai, di ottenere pur sempre l' elogio senza sforzo di inventiva, quando avrebbe potuto ricercare altre ricette della sua stessa cucina d'origine, nel ricettario prefato dal conte Nuvoletti che le ha regalato l' anno scorso...

Ma chi e che cosa, si chiede, a lei, a tutti loro, a tutti quanti dà tanta arroganza, e certezza, di credere di bastare a contentare gli altri semplicemente per ciò che si è?  Di essere già bravi e ammirevoli, e degni della miglior fortuna e di riscuotere successo, per il semplice fatto di esistere e di dare di se spettacolo senza più ritegno? 

Quand' è sopraggiunto suo padre recando i un secondo assaggio di tortelli, anche lui come rigenerato e senza più problemi apparenti, egli ha tentato di abbozzare un' osservazione asprigna amara, all' atto di rifiutarne una somministrazione ulteriore:

" Non posso assolutamente, guai se ingrasso; poi con che altri pantaloni vado a scuola, se non posso più acquistarmene? ".

Che è l'esatta verità, come è vero che non può acquistarsi una stampante d'aghi, per riprodurre i testi che accumula da anni sui dischetti al computer. o un videoregistratore in luogo di quello che si viene usurando, e che non è in grado più di sa più registrare nastri che non siano di quella marca oramai irreperibile.

Così come è vero che riscopre un vero piacere nell' aiutare a servire in tavola, o a ripulire la tovaglia con l' aspirabriciole, " oh, che piacere fare il domestico(,) è di certo più gratificante che fare l' insegnante", commenta con esterrefatta improvvisa letizia in cucina, di sè esterrefatta, senza che alcuno degli altri voglia darsene ad intendere.

Sembra che madre e padre e sorella, e fratello e nipote, che l' uditorio tutto quanto, non abbiano più orecchie che per dare ascolto a discorsi di succeso e benessere , che come per un miracolo insulso, nessuno di loro riesca più a sentirlo quando parla delle cose come stanno per lui, quando anche solo si limita a fare della ironia sulla sua miseria, per essere a suo modo, come può, partecipe della finzione della festa generale.

Non chiederebbe di meglio, che di potersene ridere con loro del suo stato sociale...   

E quando rientra, deve stare di nuovo a cuccia ed ammosciarsi, al sentire che si parla del servizio militare a quel loro modo, -guai ad avere avuto o ad avere la dabbenaggine di farlo in piena regola, com' è  di dovere, dato che l' uno o l' altro di coloro che ne parlano, suo fratello o suo nipote o il suo amico greco, dicono che se l' hanno prestato, l'hanno eluso come e quando hanno voluto, senza che lui abbia modo, senza sentire di stonare, di poter anche solo difendere il fatto, o la dignità, d' averlo doverosamente prestato come soldato semplice. Ed allora, nemmeno aveva anche solo supposto, di poter ricorrere ad alcuna  raccomandazione.

E'stato da che suo fratello vi ha fatto invece ricorso, grazie a sua sorella, che a ripensarciu, gli sembra che sia iniziata la loro alterazione generale.

Solo il figlio dell' amica ricca di sua sorella, che l' ha appena iniziato, può dire fra di loro di avere affrontato il servizio militare in piena regola, e lontano da casa, anche se ha modo di farvi continuamente ritorno da Trieste.

E' sua madre, piuttosto, che protesta a viva voce che come non abbia voluto raccomandarsi al padre della sua morosa ch'è un graduato.

Tant' è....

Gli altri anni, a questo punto, alla cena avrebbe fatto seguito lo scambio dei doni, ma quest'anno non è più così, visto, così si è detto, che la crisi è generale, solo che nel dare e avere, - chi ha mai blaterato che il dono è generosità gratuita?-, la scelta di desistere ha recato più sollievo alle sue finanze che a quelle degli altri donatari, al ripetersi ogni anno della stessa situazione oltraggiosa: lui che sperando chela cosa cessasse, si profondeva in doni sempre più dispendiosi e ricercati con cura, cui ci teneva tanto che fossero così belli, perchè l' impressione del dispendio gli altri li facesse desistere, certo che non avrebbe potuto comunque fare di meno, senza avvertire che avrebbe in questo mancato loro di riguardo, nel riguardo che si deve a chi ci è caro e un familiare, , mentre loro, implacabili in particolare sua sorella e il nipote, ringraziandolo, e ripromettendogli di ricambiarlo con regali ancora più belli di quelli che avessero appena ricevuto da lui, già così lo impegnavano ogni anno a farne di sempre più ricercati e preziosi, a dispetto di quanto di fronte a lui si erano ripromessi, ricevendone invece in cambio di sempre più miserevoli: un paio di ciabatte, un grembiulino da cucina, biancheria infima della più ordinaria, scelta all' ultimo istante senza alcun *riguardo...

Ed egli doveva ogni volta ringraziare di avere ricevuto un dono mentre vi subiva un affronto, e fare buon viso con un bacio di ringraziamento.

No, è proprio così facendo, si inasprisce, che sotto la menzogna che è il pensiero che conta, si sono smascherati in ciò che pensano effettivamente di lui, che oramai in effetti lo compatiscono e detestano e basta.

Per ciò che pensano oramai lui sia di definitivo, un miserevole professore omosessuale e solitario di provincia, che scrive e scrive chissàche e che non ha alcuna fortuna, invece che essere un gay brillante che pubblica ed è famoso, e ha tutto un seguito di amanti...

Ma ora l' intorpidimento è generale, anche se suo fratello o questo o quell' altro, hanno modo di tornare a parlare di Florida o di California, di spiagge e cieli meravigliosi e diversi, di come Los Angeles sia tante città, e Pasadena grande come Modena...

Al che lui si dice di averne abbastanza e si ritira, per inoltrarsi, nella lettura, sino al Golfo tra Trinidad e il Venezuela, nella narrazione delle vicende di Francesco Miranda ch' è nell' ultimo libro di Naipaul.

Ironia immancabile, puntuale, vi legge che ha nome il Golfo della desolazione...

E sospira pensando a Kaled, che anche a Natale dovrà seguitare ad attenderlo invano, perchè non è più in tempo, nè ha denaro, per recarsi in nave da lui.

Parte L' indomani, di Natale, da Trapani, la nave per la Tunisia...

E lui che invece non ha voluto mancare a quella bella festa in famiglia, dove non ha conosciuto dignità di parola, o possibilità d' ascolto, perchè non avrebbe da dire non avendo più da dirvi che insignificanti esperienze da povero.

E dove se avesse parlato parlare di cultura o d'arte, di esperienze a riguardo *che non fossero le ultime visioni al cinema, avrebbe mancato di rispetto a ciò che in media può interessare o possono sapere gli altri.

Ma per il volo aereo in settimana, per la Tunisia, torna a chiedersi, chi ne ha i soldi?

L' amica della sorella che intanto è stata raggiunta dal suo nuovo compagno,- l' ennesimo uomo, a dire della sorella, in cui vorrebbe vedere risorto il marito defunto,- all' atto di andarsene può invece annunciare come sia in attesa di recarsi a gennaio in crociera in Egitto...    

Allorchè, per rimettersi la pelliccia, entra nella camera da letto dove è riposta e dove lui è intento a leggere, lo sorprende e lo saluta più in fretta che può, entrambi rciprocamente ed ugualmente elusivi e cordiali con lei e come lei ugualmente elusivo e cordiale.

Infatti Sanno benissimo entrambi, adesso,  quanto si devono odiare socialmente.

E intanto lui ripensa a che cosa fra loro, i suoi congiunti, ha solo superficialmente vissuto quella sera, limitandosi ad avvertirlo come il/un suo annullamento sociale che si è riprodotto si riproduceva in famiglia , mentre se fosse un vero scrittore, si depreca, non se ne starebbe lì, rancoroso, in tanto astratto odio e disdegno di loro tutti, starebbe piuttosto in ascolto recettivo di ogni altra loro parola, ne fisserebbe ogni ulteriore gesto o moto, per riprodurli fedelmente e implacabilmente,  di per se così loro autocondannandosi per ciò che dicono, senza ricondurli, con il suo astio, negli schemi di alcun conflitto sociale che si inasprisca sino a dividere ogni legame, come un Novodvorcev od un Golyi, appunto... Anzichè un adulto-bambino, se fosse un uomo reale, egli amasse per davvero, non rinuncerebbe comunque a Kaled.

 

E ogni volta che parte per raggiungerli nella loro città,- in stanza spegne la luce,- non si innescherebbe di tensione, per attentarvi ad ogni più precaria felicità, che senza di lui sia raggiunta da quella pur sempre sua cara gente... 

 

 

Poi

 

Di ascoltarli, e farne tesoro per scriverne poi, è ciò che si ripropone l' indomani, quando partiti l' amica ricca della sorella ed il figlio, e il compagno d'appartamento del fratello, resta a pranzo con gli altri.

Seguitandosi a chiedersi, al risveglio, come mai non vi sia volta che i suoi genitori o i suoi cari abbiano raggiunto uno stato di serenità o di contentezza, che una sua improvvisata, o il suo sopraggiungere, non esploda a minarla, ad attentarvi, quando non si è sottratto dal farne parte come un escluso.

Quasi se ...solo se riesce a provocarne la sofferenza si sente di esistere per loro, di non avere per se solo un posto aggiunto a tavola.

Trascorre nella lettura il mattino, e quando esce in attesa che il nipote sopraggiuga a pranzo una buona volta che si sia alzato,  saluta cordialmente il fratello, nell' incrociarlo che porta il cane a spasso per le vie di Modena, mentre devono attendere entrambi, con suo malanimo, l'arrivo della sorella e del nipote non prima delle due del pomeriggio per mettersi a tavola.

Ove il discorso che prende corpo tra i secondi e il dolce, finisce per incentrarsi sulle mense che il fratello allestisce con il suo compagno d'appartamento, per la nobiltà torinese che ne faccia richiesta.

Non senza che prima abbia appreso indirettamente da suo nipote, che è tornato a visitare la sua città per mostrarla alla sorella dell' amico greco, senza nemmeno passare a trovarlo o ricorrere a lui.

Non più nouvelle cuisine, ora, illustra intanto il fratello, ma una predilezione volontà di cose più semplici, più genuine, come il capriolo con la polenta, precedute da risotti che approntano coi funghi, o da vellutate di zucca, o di sedano, buonissime,- le pere al cioccolato con lo spumante, poi, ....  nel loro appartamento l' altro dispone di una cucina da ristorante, seguitando le usanze di sua madre, no, non è che siano le pietanze a costituire i costi più alti, sono piuttosto il tras

porto, o particolari centri floreali, che prescelti per il loro intonarsi alle stanze di certi castelli, debbono risultare curatissimi, o il servizio, piuttosto - il comune amico greco che storce la faccia anche solo all' idea, nel chiederne, di quanto siano le tasse che può esigere lo Stato-, il servizio, poi, un inserviente a tavola può pretendere richiedere per tre, quattro ore, anche due o trecento mila lire... ma è un lavoro che esige una professionalità impeccabile...

Al che lui non riesce più a tacere in ascolto:" Anch'io ho un lavoro che comporta forse pari e più preparazione, forse non meno professionalità acquisita nel tempo, con studio di ore e ore sui libri, tirocinio di classi e classi ove ho insegnato, eppure non posso pretendere nemmeno il decimo di un siffatto cameriere...."

Lui che nel discredito generale dell' insegnamento scolastico, deve sapere di ogni genere di comunicazione, di videoscrittura e di apprendimento multimediale o ipertestuale, di Storia degli evi antichi e moderni e contemporanei, risolvere in un grafico le curve termopluviometriche o proiettarvi ogni possibile crescita delle città del mondo... 

"Ma tu hai un mese di ferie più degli altri, eppoi loro che servono a tavola non lavorano che saltuariamente non lavorano sempre, che mi vieni a dire che tu non puoi startene a casa nemmeno un giorno, senza che sopraggiunga la visita medifca fiscale, che per questo, se hai bisogno di recarti altrove in un'altra città per una visita specialistica, devi ricorrere al congedo familiare, che c' entra con quello che si considerava, dici che dietro a ogni ora che ti è retribuita meno che a una domestica, ce ne sono innumerevoli altre che non ti sono riconosciute, in cui correggi i compiti e prepari le verifiche prove, e hai appreso studiando tutto quello che dici ed associ e che richiami nelle lezioni? ma che importa, è così che esige l' accettazione delle leggi di mercato, è ciò che detta il libero mercato che occorre accettare, dici invece che è   questione di elusione e di evasione, che in Inghilterra ove la situazione economica è come la nostra, un insegnante delle scuole elementari guadagna più del doppio che in Italia, (dove siccome , che cosa?, si preferisce, evadendo, prestare i soldi con interesse allo stato che versarli in tasse, per questo ricevete come ogni statale stipendi da fame, ma le tasse come fai a dire che  non si  pagano, eccome, e se mi parli dell' imposta sulla casa e dell' iva, anche se fosse vero quello che mi dici di ogni accertamento degli accertamenti invece delle guardie di finanze,) della perdita di ogni senso in Italia della cultura e della funzione pubblica, e io ti ribatto che le tasse si pagano, eccome, nel nostro paese, e che in definitiva ognuno è libero i soldi di darli a un cameriere piuttosto che a te come insegnante, che i soldi  ognuno li usa e se li spende come vuole e meglio crede, siamo in libero mercato, e non in un regime comunista, per fortuna..."

"Così si giustifica tutto, tutto, lui ribatte, ogni torto ed ogni affronto, e non c'è più niente altro che resti da dire tra me e voi altri..."

 E nessuno può più arrestarlo, mentre arruffa e dispone ogni cosa nello zaino- valigia, e con il piacere di non salutare nè il fratello nè il nipote nè il loro amico greco e la sua sorella, e la propria, se ne va di filato e trafelato sino alla stazione.

Da cui una postazione al cui ingresso la sua telefonata alla madre, che si addolora che così debbano soffrirne rimetterci lei e suo padre, è l' eruzione di tutto quanto si è tenuto dentro ed ha taciuto, per concludere che se egli li ha ancora cari suo padre e sua madre, e forse sua sorella, gli altri meno li incontrerà in futuro e  meglio sarà.

"Ma anche se può essere vero quello che dici, lei replica, perchè metti le idee davanti ai sentimenti, e loro non li consideri come persone....E non hanno forse pur diritto alla loro idea...

" Ma le loro idee non sono solo idee, sono pietre che mi schiacciano e mortificano, sono modi di agire e di pensare sociali che mi riducono alla fame e a non valere più niente...

E una cosa è definitiva, che il mondo di chi è contento è diverso da quello di chi è scontento, che chi pensa e vive da ricco non può capire e che disprezzare e ferire chi è povero, in tutto ciò che dice e che pensa e che fa. E loro lo sai che è non da oggi, o da ieri, che non capiscono, mi compatiscono, come quando non  si spiegavano perchè mai, per recarmi in questo o quel paese straniero, di qui o di là non prendessi l'aereo, quando ora si è visto, che era ugualmente un lusso che mi concedevo, mi garantivo spostandomi altrimenti... E mio nipote, al quale era dovuto tutto ciò che facevo, la segnalazione o la registrazione, senza che nemmeno ne fossi richiesto, di ogni film che potesse interessarlo per la tesi di laurea, mentre non mi ha mai ricambiato di un solo minimo favore ho potuto chiedergli.... Tu stessa non la pensi forse altrimenti così, quando ieri sera mi hai fatto capire che è il caso solo di servirli nell' assecondarli e di non parlarne mai, come tu fai? E perchè seguitavano a ripropormi di venirmi a trovare, quando anche oggi mi hanno lasciato intendere che sono ritornati a visitare la mia città, con la sorella di *, senza  nemmeno sognarsi di suonare al mio campanello, quando so benissimo, e anche tu lo sai,  che mai e poi mai lo faranno e perchè è così.

Che c' entra più forse la Sinistra o la Destra, o la politica, è questione di che cosa si è rimasti come uomini, tu stessa mi confermi che è così, quando mi dici che tu invece la pensi e che sei rimasta come prima..."

Ciò che gli ha fatto intendere piuttosto sua madre, anche se lei non può saperlo, e dice "ho capito " e si rassegna alla rottura quando abbassa la cornetta, è perchè in lui non ci sia più ispirazione o vena o sensibilità di artista.

" non puoi mettere le idee prima di tutto..."

Ma quando rientrato a Mantova e in appartamento, mentre sta per cucinare sente suonare ripetutamente all' ingresso, lui crede che siano loro, e (crede) di resistere alla loro insistenza nel non aprire e rispondere, finchè, come sa fin dall' inizio che non avrebbe potuto evitare di fare, apre ed invece gli appare la sua vicina di casa, che sapendolo solo, gli ha portato una fetta di dolce il giorno di Natale.

La ringrazia gentilissima.

Per il dolce, per ciò che gli ha consentito di capire.

Se lei, e nessuno di loro lo ha raggiunto nella sua solitudine.

Ed ha avvertito invece di loro la sua solitudine.

( Loro non lo ammetteranno, mai, lui si dice, ciò che denuncio con il mio comportamento di disturbo.

IO sono divenuto comunque per loro un estraneo.

Che come protesto pateticamente, vanamente,

Che loro come protesto, e non già perchè protesto,

e che è la ragione stessa del mio inscenare

loro vivono meglio senza di Lui. me.

E Che loro hanno bisogno di viverne senza di lui me.

Ora che per ciò stesso che sono diventati,

per tutto ciò che consentono e per coloro che si consentono

è divenuto a loro un estraneo.

Quando invece il suo mio prossimo è invano Kaled.      

 

 

Per rivalsa

 

Ridotto in casa da un attacco febbrile, tutto l'altro giorno e ieri, ed anche oggi, per rivalsa su tutto sono evaso in libri, e riviste e cinema, nell' Estremo Oriente che quei visitatori non hanno visto, vedendomi "Brave donne di BangKok", sulla prostituzione al servizio di chi vi ricerca un amore senza pena, riaddentrandomi nel buddismo terevada, visionando, nei minimi dettagli fotografici, ogni immagine di stupa d' Indocina.

Nella mia ruota del Samsara a muovermi erano così mi aizzavano il serpente e il gallo mordendosi a vicenda, permeato della sfera umana del buddismo nei suoi simulacri turistici.

Fuori la pioggia mista a neve, il grigiore livido di un cielo cadaverico.

Implacabile, quel livore, come l' amarezza consapevole che non sono per i miei cari ed alcuno al mondo una incolmabile perdita, nel solo conforto del ritrovato canto e del volo inesausto dei miei canarini.

" A qualsiasi viaggio o vincita rinuncerei, dicevo a consolarmi, se la loro vita ne fosse il pegno. Non vi sono miliardi che la valgano, pur se non mi sono costati che qualche migliaia di lire. Ecco di che sono ricco."

Nei termini di ciò che si ha, sono dunque loro la mia vera ricchezza, mi ribadivo, se non v' è somma di denaro che possa ripararne la perdita..

Di che cosa si è ricchi, infatti, se non di ciò soltanto la cui perdita è incolmabile.

E dunque si è ricchi di ciò che più avvince per la sofferenza di perderlo.

Che può valere, pertanto, per l'amica ricca di mia sorella ogni suo viaggio e crociera, quant' è la sua sterminata ricchezza, se in ogni suo amante cerca invano di far risorgere il marito defunto?

E diritti e doveri e norme e conflitti, la ragione come il torto, si allontanano dalla mia mente come annientati furori della persuasione civilizzatrice, che intesa a risolvere, e sanare, non può che contrapporre ciò ch' è invece commistione(,) nell' eterogenesi (,( a rivalsa, degli esiti che ne sortiscono, * per cui ricade nel favoreggiamento l'operare prudente del giusto, si finisce per perseguire la corruzione di chi si veniva educando alla luce celeste.   

 del coe può valere il mio attaccamento a Kaled? Se

Intanto il malessere e il maltempo incessante, così come il fastidio all' idea dei disagi che su di me incombono, se mi avventuro in Tunisia per mare nei pochi giorni rimasti utili, hanno annientato ogni persistenza residua del mio proposito di recarmi da Kaled.

Anche se ch' io lo ricordi con tanta tenacia d' affetto,  e mi riprometta, l' estate futura, di non mancare più di andarlo a trovare, significa forse più di ciò che la mia inerzia può lasciar credere ( o renitenza).

 

 

 

 

 

Cade ed incanta di fuori la neve

 

Cade in un incanto che incanta d' incanto di fuori la neve,

le sommità imbianca di alberi e tetti,

è un favillio nel tormento freddo,

-dei vetri e di tendami accostati

al riparo si rispecchiano gli uccelli canori,

fervono in briciole e grani,

sono la vita di sè intenta che si contempla,

 

e l' anima esaudita della loro grazia

così anch'io, si fa lieve dice,

attenda al seme e a inerpicarmi d'intorno,

sul posatoio più alto

sia assorta nel volio di ali e di piume.

(Nel solo mormorio del becchettio,)

Per quant'è la quiete ed il silenzio

per quant'è la quiete ed il silenzio,

  angioletto in posa o in volo-

ma appenandola chiedendosi oltre la neve e il canto

il mirabile uccellino fino a quando?

 

 

Ma la neve

 

Ma la neve sugli alberi e i tetti

che oggi è rafferma ristà e non è più domani

ti raffredda che nemmeno dalla casa degli uccelini salubri

puoi recare una manciata di semi di mostarda,

tanto di meno quanto più si affolta,

pure se loro si nutrono e ignorano e cantano

nella morìa di fuori che batte ai vetri,

zampetta sulla coltre, vola più in alto,

per il un seme (soltanto) che li scampi all' adiaccio.

                                     

                            31 dicembre 95

 

 

Il risveglio

 

"La verità è che i tuoi familiari a te hanno prediletto il loro nuovo giro di frequentazioni nella loro nuovo casa, come tu hai preferito i tuoi canarini e il loro canto a Kaled, acquistare con i risparmi acquisiti una  stampante d' uso corrente dei tuoi testi, in luogo di quella a getto d' inchiostro che non funziona, e ritrovarti d'intorno il tuo mondo culturale in libri e compact e nastri filmati, piuttosto che avventurarti al freddo e al viscido, di fuori, nel dispendio e negli sfinimenti ansiosi di un viaggio per la sua sola meta incerta ", mi ripetevo uscito dal morbo Venerdì sera, quando finalmente a mia volta ho potuto uscire di casa, e recarmi all' Agenzia di viaggi, per confortarmi che i costi di un viaggio in aereo in Tunisia corrispondevano a quanto paventavo, più di quanto non intendessi che per rimettere in discussione il decorso delle mie vacanze.

Il maltempo per terra e per mare seguitava ad essere tale, del resto, che era da presumersi, quand'anche arrivassi sino a Trapani, o mi recassi a Genova, che le motonavi non vi fossero in partenza, visto che anche la nave della marina militare che stava conducendo in Bosnia i volontari italiani, per le operazioni di pace, aveva dovuto interromperere la sua traversata.

Non v'era in definitiva dato, o presagio, che non volgessi in remora o resistenza, in un congiurare di tutto a desistere.

Non era per caso, che da che sono iniziate le vacanze, non ho voluto nemmeno accingermi a formare un bagaglio...

Intorno l' atmosfera festiva, fittizia, alacre,all'ora di chiusura dei negozi si faceva più ancora animata e febbrile, come un turbine di consumi senza più sacralità alcuna, senza ch'io escluso dalla festa potessi esservi altro che un' entità fittizia.

E sabato, a compromettere tutto, un gelido freddo si è convertito si convertiva in nevischio e poi in neve continua, sicchè i miei genitori come avrebbero potuto, oramai, venire a prendersi e portarsi a casa loro i miei uccellini.

Ed era quello, in effetti, l'ultimo giorno utile se io avessi inteso partire per la Tunisia.

Ma io di questo ovattavo tutto , lenivo ogni pena di rinuncia, ogni venir meno, - nell' indugiare a filmare a lungo i miei canarini, o a riprendere i voli degli altri uccellini intorno ai comignoli o alle grondaie, prima di uscire in una città che sotto la neve era divenuta scarsa di traffico e gente, quando quel mattino v' era un frenetico afflusso nei supermarket o nei negozi di gastronomia, in vista del cenone di Capodanno dell'indomani,  ch' era domenica.

Ma io avevo ancora da acquistare il panico e i biscottini per i due miei canarini, perchè anche loro facessero festa l' ultimo dell' anno, e avevo ancora da perdermi lungo il Rio, per incantarmi a vederne le case e i sempreverdi lungo i bordi spruzzati di neve, - di una piazzetta, oltre il volto, i lampioni e i fanali imbiancati, contro un cielo di un bigio ceruleo illuminato dai fari, in cui come le case imbiancate e le altane dei tetti mi sospingevano sul fondale di altri tempi, come se il presente fosse divenuto il ritorno del fantasma di un  passato remoto.

In casa dovevo avere già lasciato trascritto una mia poesia di struggimento per la mortalità dei miei canarini, che tuttavia nemmeno trascrivevo al computer la sera, dopo essermi cucinato per cena degli spaghetti alle vongole, perchè mi incalzavano dato che ancora non avevo iniziato a correggerli, i cumuli di un centinaio di Compiti in classe dei miei allievi, che avevo accantonato pur di terminare di leggere "Paure totali" di Hrabal, e di cominciare invece la lettura de " Le tre vie" di Zolla.

La mattina seguente, tra le coltri, componevo una seconda poesia sui miei uccellini, in cui mi si disvelavano come i  piccoli Budda che intendevo illusoriamente far crescere fra le mie mura, quali come il Siddharta immuni da invecchiamento e malattie e morte, e con il giornalaio, quando scendevo ad acquistare il giornale, e spiegavo con la venuta della neve il fatto che fossi accorso presto alla sua rivendita, tacevo di dire, come mi veniva alle labbra, che anch'io avevo quella mattina una mia clientela, i passerottini che a frotte, con uno storno, si erano affoltati dal giorno prima al mio balcone gremito di semi.

 

(E) nel pomeriggio indugiavo nella correzione di compiti e compiti, prima di uscire per la città ch' era già sera, senza che in quella Vigilia  di una notte di godimento crudo e di impazzamento per chissà quanti, che avrebbero goduto, godendosi, per pochi bath o cruzeiros, il sesso di più di un ragazzino diseredato, fossero meninas delle favelas di Rio o bambini tai di Bangkok, -per questo appunto avevano preso i Signori il volo intercontinentale-, mi fosse di conforto che potessi avere appena composto, che forse avevo appena scritto due tra le poesie più belle di quelle che venivano ultimando la produzione poetica del 1995.

E in tale amarezza depressa, mettevo mano al telefono e chiamavo mia madre, per compiere apparrentemente un atto di pacificazione parziale e di affetto, in effetti di insaziata crudeltà.

" Ti chiamo per augurarti una buona fine e un buon principio,  ci risiamo con il fatto che sono io a dovere venire, no, non vengo anche se siete voi soli, ho i compiti da correggere e c'è il maltempo, no, neanche domani a pranzo, è sempre per le stesse ragioni, eh, passo l'ultimo dell' anno con i miei canarini,vuoi sapere il menu che mi preparo, te lo dico, oh, risotto con le vongole, e filetto con le acciughe e le olive, poi il pandoro e lo spumante, ...eh,  è così, e ora ti saluto e ti rinnovo gli auguri di buona fine e di buon principio."

La sua voce soffocava il pianto quando ho staccato.

Di certo non stava più fingendo di prestare ascolto alla mia miseria.

Non era certo lì a ripetermi, che va male a tutti allo stesso modo.

Che non c' era chi vivesse le feste altrimenti.

Ma quando l' indomani mi sono svegliato, è come

se ciò che nella mortificazione avevo assopito e lenito, insorgesse in un risveglio d' acchito, e mi svasasse di dentro la costernazione e la consapevolezza allucinante, che desolandomi mi sono oramai giocato le feste, ed ho seguitato a negarmi un'esistenza carnale.

Il mio pensiero è corso tutto e immediatamente a Kaled, a Kaled cui avevo promesso invano una seconda volta di andarlo a trovare, come invano ex amici e parenti si sono ripromessi di venirmi a trovare, preferendogli i canarini dopo avergli preferito Gregory, così come il loro giro di frequentazioni mi è stato preferito dai miei familiari, raccoglievo tutte le lettere che mi ha scritto invano, tutte le sue inutili richieste che gli recasssi un aiuto, Kaled, il caro Kaled, nel cui caro corpo avrei ben potuto ritrovare ogni soddisfacimento, nei cui modi di agire avevo scoperto una devozione amorosa, con lui riproponendomi sempre senza mai agire di fatto, senza nemmeno chiedere che mai fosse quel visto che mi richiedeva in Italia per ottenere il visa, senza nemmeno telefonargli al numero indicatomi...Oh Kaled, se avesse preso a odiarmi e a non fare più affidamento su di me per il suo futuro, ne aveva ben motivo...

Ma forse ancora, recandomi l' indomani in agenzia, chiedendo se fosse ancora possibile con un volo aereo andare e fare ritorno in settimana....        

con lui avrebbero trovato un senso le mie vacanze, non solo, ma recuperando e ritrovando il suo amore e il suo affetto, avrei recuperato e ritrovato anni che mi sono parsi altrimenti di inesistenza al mondo, perchè sarebbe stato per incontrare chi sarebbe diventato il mio amico e compagno ideale, accettando di fronte a tutti che questi fosse un giovane tunisino così rudimentale, che si sarebbe giustificata la fine, con il mio impoverimento, del mio destino di scrittore di viaggi, quando al viaggio in israele ha fatto seguito quel mio ritorno scapestrato in Tunisia, durante il quale l'ho incontrato e siamo entrati in rapporto, e ugualmente, riunendomi a lui, precedentemente avrei solo differito il mio compimento umano, quando l' estate scorsa ho scelto piuttosto di recarmi in Sardegna,-  e come avrei potuto o potrei rammaricarmene, se altrimenti non avrei conosciuto Gregory... Tanto in me, forse,  aveva lavorato durante la notte il finale che avevo rivisto di Pickpochet, quando lui confessa alla giovane che tutta la sua vita di ladro, e la sua prigionia, erano serviti perchè infine nella sua solitudine arrivasse a lei.

 

Sintesi

Come al risveglio dalla mia depressione rinunciataria, si attualizzasse nella mia mente ogni città del mondo nel suo gremirsi di oscenità festante, ogni località sciistica od ai tropici, in una frenesia di godere anch'io, che mi induceva a organizzare la giornata facendo ciò che poteva rientrare nei preparativi di una partenza-lo scarto dei giornali, l' alimentazione dei canarini-, prima di uscire per avvistare qualche extracomunitario che avevo già avvicinato,in estate,  perchè mi compilasero i dati del timbro bilingue della Libia, e chiedere a loro che significasse quella richiesta di Kaled, lo scorso settembre, che gli trasmettessi un visto per il visa per un suo viaggio in Italia, e accertare se non ci fosse lungo l'argine del lago...

Ove cupole e campanili e torri della mia città, sfumavano incantevoli, nel freddo roseo deltramonto di gennaio, delle anitrelle che filavano al largo, alcune nutrie che ammusavano a riva....

E gli avrei telefonato questa sera stessa, per chiedergli perdono di tutto, di tutto ciò che non ho fatto ed avrei potuto, facendolo certo che quest'estate non avrei mancato.

" E' come se mi fossi svegliato dopo avere a lungo dormito, io mi sono frattanto assai impoverito, sai, come tutti i lavoratori italiani, e quando si è poveri, anche se essere poveri in Italia è diverso che esserlo in Tunisia, si perde coraggio, ci si dispera, tutto diventa impossibile, credimi, si smette di darsi da fare anche per se stessi, non solo per gli altri.

Ma già domani andrò in questura per il tuo visto che mi richiedi, e da oggi stesso, continuerò a risparmiare per venirti a trovare."

Nell' aria quel clima di primo gennaio, come se il giorno vestisse i panni di una festa già dismessi, e si vivesse pur se era pur sempre è festa, una vicenda già epigonica, nel lusso e nello sfarzo che persisteva degli addobbi, nel riversarsi delle gente per le vie e nei  ristoranti e nelle sale da cinema.

Ed in me, quel senso interiore in cui tutto appare più acuminato nel porgerti una presa, ora che tu sei più lucido e vivo, da che hai ritrovato una determinazione effettiva, sei uscito dalla finta veglia di un agire fittizio, in cui l'essenziale e il vitale era il presupposto dato per perso...

E in un'aria nebbiosa e bruciante d'acredine, ( di) un'odore di sfacimento escrementizio, telefonavi al numero indicato da Kaled, a cui, a una seconda chiamata, la donna che la prima volta aveva detto di ignorare chi egli fosse, la seconda volta, quando la richiamavi, e dicevi di ricordarti ch' era un giocatore di football, lo individuava e ti diceva che l'avrebbe ricercato a casa, che tu riprovassi dopo mezz'ora, quando con la nuova carta telefonica che ti eri procurato spingendoti in bicicletta sino al bar della stazione, riformulavi il numero e ti rispondeva ancora lei, per dirti che Kaled non era in casa, perchè se ne era andato a Tunisi, come le aveva detto un vicino di casa.

E non ti restava che ringraziarla e pregarla di trasmettergli poche parole, mentre in te veniva scemando l' infervoramento per Kaled, riafforavano diffidenze e sospetto...     

                   

         

 

 

96

 

 

3 gennaio 95

Ieri, quando avevo già rimosso Kaled come un pericoloso intruso futuro se l' aiuto, e stracciato ogni impegno nei suoi riguardi, intorno la solita vita di rigovernature di piatti e compiti da correggere e giornali da ritagliare e di videocassette da etichettare , reimmerso nello scolatio accidentato di tutto, irto di vocii mediatici, già  stavo riproponendomi l'interrogativo, nell' accudire il pranzo, se preferissi essere un bravo scrittore ricco e corrotto, o ugualmente un bravo scrittore ma virtuoso e povero, e non avevo dubbi a quale opzione aderivo in tutto il mio essere, io che vivo in povertà e solitudine, pur essendo dotato di talento e di una certa avvenenza, in un Paese o in un' epoca ove per avere successo non basta più nemmeno mancare di talento, ma serve altresì avere una dignità da vendere, e rimpiangevo di non essere un signore scrittore o giornalista famoso, cui a San Pietroburgo o a Baia, commissionano il sesso con minorenni già in camera d'albergo, quando allorchè una signora del condominio bussa alla mia porta e mi dice che le hanno comunicato dal vicinissimo Ufficio delle Poste e telegrafi che alla resa dei conti mancano le cinquantamilalire del mio versamento  per il mio canone semestrale dell' abbonamento televisivo, io che ai dubbi già espressi dall' addetta, mi ero mostrato già convincentemente sbalordito, ricordandomi benissimo d'averglieli inoltrati tutti e contati e ricontati, ed esibendole che di quell' ammontare in tasca indosso non avevo più un soldo, esterrefatto sono illividito, ho richiuso bruscamente la porta alla signora, e dal passaporto ho preso non cinquanta ma le centomilalire che mi rimanevano in tasca, per scendere alle poste e riversarle sul banco dell'addetta, e protestarle la mia assoluta certezza di averglieli trasmessi.

Centomila lire, per risparmiare i quali quanti sacrifici e rinunce , metà del compenso del mio corso di recupero ....

La verità è forse che mentre mi scostavo dallo sportello per ultimare il versamento con gli spiccioli che avevo riposto sul ripiano di lato, in difficoltà nel dover accudire il denaro e trascrivere i dati sul bollettino con una penna inamobivile ch' era discostata, e i soldi versati erano di qua e di là dal vetro intermesso, è ritornata sui suoi passi un'anziana pensionata per risalutare e riformulare i suoi striduli auguri all' addetta, nella quale mi ero già imbattuto in tabaccheria, ove cercava di pagare l' importo con un plico di mille lire che erano già fuori corso..

E quelli delle poste e telegrafi, dalla cui addetta sono stato raggiunto fino in casa telefonicamente nel giro di dieci minuti, per non scapitarci e doverci rimettereci le mie cinquantamila lire , ancora non si sono ancora fatti vivi sebbene siano a due passi, per ricusare quanto ho riversato in eccesso...

Ed il bigliettino stamane sotto la porta, che credevo fosse una loro comunicazione, era la protesta ulteriore dell' inquilino di sotto che non sopporta il rifluire sul suo balcone del "miglio" che ho riversato per gli uccellini sotto la neve...

D' accordo, certo, vista l' insofferenza a ogni minimo fastidio, -a parte il fatto che di corteccie di panico e di scagliola si tratta, e non di miglio, peccato che invece non dicano nulla, non aprano voce, verso i coinquilini di sopra ai cui davanzali sosta un piccione recando ben altro lascito di escrementi, ben altrimenti nocivi, lungo le tapparelle e sui ripiani dei davanzali sottostanti, fin giù all' ingresso di un garage al piano terra...

Ma temo di danneggiare il piccione e non glielo dico, anche se quegli escrementi possono ammorbare di salmonellosi pur anche i miei canarini, se non sto attento, come ieri non tolleravo che potess discendere dal mio ammanco un danno a quell' addetta delle poste, che è stata così solerte, poi, nel ricusare che avessi pagato il mio ripagare in eccesso l' ammanco imputatomi...

E la mente che disgustata di tutto, medita di scrivere a mio padre e mia madre che non reagiscono, non accorrono, per comunicare che non intendo partecipare ad alcuna successione ereditaria nei loro beni, pur di non avere nemmeno a misurarmi con mia sorella e mio fratello, la mente che se non fosse per l' amore che porto ai miei canarini, cari, se non fosse per il richiamo alla vita del loro canto, come sarebbe ben felice di lasciare a condomini e locatori e allievi e colleghi e congiunti e connazionali, il lascito a ore del solo mio cadavere da seppellire, certo che se non lascio eredità di memorie, avranno l' ingombro di un appartamento da sgomberare, avranno pure l' imbarazzo di un suicida nel loro condominio, spese mortuarie e un lutto inavvertito da sostenere...                                                                                                                                          

 

 

Frasi oscene

 

Mettere a tacere, comunque, con i soldi corrompendo, o protestando con il pagamento in eccesso la propria innocenza.

In luogo e insieme al consueto troncare e sopire.

 

Meglio impazzire di dolore e odio  consapevoli, che (inestasiarsi) inebriarsi con vino o stupefacenti.

C' è comunque soddisfazione estrema, nell' essere mentalmente implacabili nella propria spietatezza sete risentita di giustizia.

Vendicatività e invidia che non è il mondo dominante che può deprecare, legittimamente appassionate di legalità.

 

Figurarsi, deprecare i pedofili o gli stupratori in famiglia, con la pulsione di farmi i corpi delle loro presunte o reali vittime che ho nel sangue.

Meglio supporre che il moralista politico sia meno vitale di coloro che condanna , piuttosto che pontificare che l' infante sia per diritto e in realtà di fatto puro e innocente, il vegliardo sempre in ogni caso un depravato virulento....

Sancito Ratificato come si propone per sacrosanto diritto, lo stesso diritto che eleva a sua norma delle norme procedurali la presunzione di innocenza...  

E' piuttosto, per quanto attiene la mia infelicità e impotenza sociale, che temo di non poter essere ricco e corrotto e di permanere bravo, è che...

 

Kultur versus civilizzazione, oggi versus il mondo dell' informazione spettacolo dell' audiovideo-politica( della politica audiovisiva)-, della politica massmediatica.

il cui pensiero èil pensiero che separa e distingue e contrappone ciò che è unione e complicità dei contrari, esclude come esterno ciò che di oscuro e inquietante è al fondo e all' interno, per il quale esiste ed è reale soltanto ciò che è mondanità di interessi e problematica risolvibile tecnoscientificamente.

Per il quale ov' era la poesia è solo il design e la pubblicità, la funzione poetica di pubblicità e canzoni e videoclip, si riduce alle istruzioni d'uso e alle posologie indicate ciò che è tecno-scientifico, e ciò che le religioni sono destinate a vigilare è la copulazione anzichè il sacro.             

E la doxa ha l' ultima parola in tutto...

  

 

 

 

in definitiva

 

 

In definitiva

 

In definitiva, se gli altri non li abbi ridotti, nei miei psicodrammi, a persone-pretesto della mia chiarificazione.

 

In  Asik Kerib di Parazdanov, identica nel senso alle mie considerazioni:

" Chi va a cavallo non può capire chi va a piedi".

 

Mi impressiona come i matti e i tipi strani di cui mi raccontano i miei allievi, al pari di me abbiano in orrore le automobili, vadano tutti in bicicletta o in motorino. Non accedano a una vita sessuale regolare.

E questo  mi accomuna, nella considerazione dei miei allievi, a ogni essere umano che vale di meno.  

 

E torno a volere che questo sia piuttosto l' ultimo mio anno di vita, se non posso essere e avere e godere ciò che vorrei, quale poeta e giornalista e  scrittore di viaggi che competa con Sterne o Chatwin o Naipaul, e stremato dall' angoscia della mortalità dei miei canarini, di dover assistere all' agonia e sopravvivere alla fine dei miei adorati esserini, così incantevoli di grazia maturale e amanti di vivere nel canto, ne traggo quasi un anelito, il desiderio vorace, di morire comunque prima di loro, e ne sono sospinto su pagine e pagine, dal pungolo di seguitare ed ultimare il  romanzo che appunto trasfigura il mio amore di loro, prima che la morte provvidamente mi sottragga allo strazio del loro scempio. 

 

 

 

 

 

 

 

 

Ma, nella cassetta delle lettere

 

Ma quando nella cassetta delle lettere, come supponevo, quando era già quasi l'una ho trovato più di uns missiva, che m' importava più che non fossero le poste, per chiedermi ragione del fatto che avessi lasciato allo sportello il doppio del' ammanco addebitatomi, che m' importava più l'addio anche alla stampante, visto il conguaglio per consumo della bolletta dell'Enel, se il dorso della busta del biglietto di auguri, con mio celestiale supore, recava la firma di Grègory, l' adorato Grègory, oh, il mio giovane amico carissimo, il mio diletto ragazzo, che quando era morta ogni speranza e già avevo deposto il lutto della sua perdita per sempre, rinasceva e risorgeva nella mia vita, mi faveva rinascere e risorgere al desiderio di vivere ancora...

Quando ieri sera, o l'altra sera, mi chiedevo perchè rimanere ancora attaccato alla vita, non mi ero forse detto che non ne valeva più la pena, se lui si era dileguato anche nella mia memoria?...

Ed invece oltre ogni mia aspettativa superstite, quando che cosa più speravo più ? lui si è preso la cura e ha avuto il pensiero e la sensibilità di scrivermi, di inviarmi gli auguri di un gioioso Natale e di un Buon Anno 1996, come leggevo sul suo biglietto appena ero di rientro dal supermarket e dalla cartoleria del giornalaio, un biglietto dal Belgio stampato in Italia, che lui aveva scelto perchè mi recasse gli auguri natalizi impressi in italiano, con una Madonna e un Bambin Gesù appunto che sono come può immaginarli la devozione più comune, per significarmi nella sua simpatia per me, quanto resti affezionato  all'Italia viva e reale...

E gli auguri li aveva scritti all' interno, in caratteri elaborati, perchè mi squillassero come gioiose campane, mentre le sue parole, dandomi del voi, si scusavano di non avermi potuto scrivere, si ripromettevano di farlo per le imminenti Vacanze di Natale che all' arrivo del suo biglietto venivano finendo.

Controllavo la data d' invio,il 18 dicembre 1995, quasi venti giorni fa... grazie alla celerità postale della Comunità europea.

Ma che finite? Per quel suo biglietto le vacanze per me cominciavano proprio oggi, alla fine, che mi sentivo di dentro un' uccellineria canora che non cessava di esultare, di farmi fare il matto con i miei uccellini immutevoli, mentre da morto sono ridivenuto un vivo, un vivo di dentro e di fuori, in casa e per le strade, tanto che avrei voluto prendere a buffetti gli alberi e il cielo, rotolarmi nell' aria e nel freddo ridivenuti per incanto nevischio, nelle strade che finalmente erano di festa anche per me, ove le stelle comete e ogni altra insegna anche per me erano luminarie, per me che ero fresco e vivo e sprizzante come ogni passante, sicchè avevo anch'io frenesie di compere e di vita, un' orizzonte di vita e di trasporti mentali, pur se non si trattava che della scelta dedi biglietti con i quali ricambiare a Grégory gli auguri di Buone Feste prima del termine ultimo, dicendogli infinitamente grazie di tutto, l'anima che faceva capriole e sentiva di adorarlo in ogni suo anelito.

Come ero infine vivo e presente, nelle vie ancora addobbate della mie città, belle e ammirevoli e piene di vita e signorili e eleganti e festose, quali potevano esserlo le vie di qualsiasi più affollata metropoli del mondo, e come sono qui vivo e reale e felice ed estasiato, nella notte, al computer, intento a dire quanto mi feliciti, ed esalti, essere ancora vivo e nelle sue grazie per il mio fair frend, sotto la loro coltre gli uccellini che dormono adorabili, la coltre della neve che scende continua soffice e lieve su ogni cosa all' esterno, quando ancora ieri, non vedevo più vita che in quella dei miei uccellini, che la mia morte nella loro morte, e mi sembrava che la vita potesse essere ovunque, purchè altrove, potesse portarmi un aereo in volo, ovunque vi fosse esotismo di spiagge assolate o la neve fresca di piste innevate, richiamassero gallerie d' arte o ristoranti e cene o alberghi fastosi, vi fosse possibile avventurarsi fra la miseria nel sesso.

Invece Ma quale amplesso, mi dicevo incantato, poteva solo darmi il rapimento estatico, la trasfigurazione esaltata, che in me ha provocato l'arrivo soltanto del biglietto di Gregory, la stessa esaltazione, lo stesso trasporto di tutto l' essere, che posso avere io stesso suscitato in Kaled, semplicemente col rispondergli, con l' inviargli la maglia da gioco a promessa, risvegliandomi nei suoi riguardi a distanza di settimane e di mesi, con le stesse sfasature che mi ha riservato Grègory.

Ed è l'essermi reso conto di quanto e quanto occorra a determinarmi a compiere alcunchè nei riguardi di Khaled, per quanto mi sia caro e gli sia affezionato, come non basti a risolvermi neanche l' averlo costantemente presente, in assenza della sollecitazione dell' amore, è questa consapevolezza infelice che mi ha reso tremante di commozione all' atto miracoloso e inatteso che Grègory mi abbia scritto, a che l' abbia fatto per una necessità intima e con la soddisfazione di farmi felice, che trascende il mero adempimento di un obbligo di cortesia. la mera obbligazione adempiuta. E al pensiero di ciò, al pensarci, l'esaltazione per Grégory, il ripetermi e il ripetergli immaginandomelo accanto quanto mi era caro, come l' adoravo, infinitamente amato, riapparso alla mia vita oltre ogni termine ultimo, mi determinava e tuttora mi determina ad essere per Khaled tutto ciò che per lui posso essere,  a non lasciare che la mia telefonata del 1 gennaio si riveli per lui la delusione di una falsa promessa, ad accertare al più presto, presso le autorità o le associazioni umanitarie, che cos' è che per lui posso effettivamente fare per lui perchè espatri, a fare sì, quest' estate, che possa ritrovarmi con Kaled in Tunisia, prima di fare ritorno in Italia a Trapani o a Cagliari, per incrociarvi il ritorno in Italia di Gregory, in mitici giorni che siano il riscatto della mia desolazione, nel dare compimento tramite l' uno all' altro rapporto.