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odoricoamico

diario spirituale di meditazione, cronache e commenti di Odorico Bergamaschi





Navaratri




16 ottobre 2007



L'estate sta sopravvivendo a se stessa, estenuandosi in un incantevole autunno, la cui serenità, di un azzurro profondissimo, trama crepitante il fogliame degli alberi, di cui la luce soffonde le opulenze vegetative, cedendo ogni sua crudità ai primi nudi profili di rami e di tronchi.
E' imminente una perturbazione che precipiterà, a giorni, la meravigliosa sospensione estiva in un inverno anticipato, ed io non intendo che l'animo ne anticipi l'arrivo alterandosi per le contrarietà che lo inquietano, voglio piuttosto, in tale grazia luminosa, assaporare i frutti tardivi delle gioie che mi concedono le circostanze presenti, le amicizie che vivo, gli impegni intrapresi.
Dalla Cina dopo più di due anni ha ripreso a scrivermi Appel Wang, di ritorno dal Giappone.
Le chiederò, quando le risponderò di nuovo, come abbia trascorso il festival di metà autunno, lo scorso settembre, quando a metà dell'ottavo mese, del calendario cinese, la luna è al suo massimo splendore
Credo che la stagione sia più inoltrata nel remoto Oriente, se in Jilin Peter già si lamenta di quanto faccia freddo.
In India, a quanto mi viene dicendo Kallu, una lieva frescura mitiga la calura, ch'è ancora infestata di mosquitos, della festa in corso di Navaratri, le nove notti in cui si celebrano le nove manifestazioni e parvenze di Durga,


































































la Dea Madre ch'è lo Spirito di Sapienza in cui il Verbo si fa operante nel mondo.






























In tre templi, ogni mattina alle cinque, Kailash ora si reca a pregare ogni giorno, fino a che sia Dussehra, nel tempio di Durga ch' è presso l'aeroporto di Khajuraho, nel vicino tempio di Shiva, nel tempio di Durga ch' è accanto a casa sua, per assicurarsi il "good kharma" che ne faccia il degno padre dello small baby oramai nascituro. E potere raggiungere il Nirvana e trovarvi la Vacca, anzichè il Cobra, che lo faccia rivivere in un'esistenza migliore.

"Sto cambiando tutta la mia vita. Ho bisogno per questo di sempre più "good Kharma", così Dio mi aiuta e dà un buon futuro a me ed ai miei bambini, potrò avere successo e denaro nella vita. Ma ho già " very good Karma". Il buon Kharma che Dio mi ha dato un grande amico come te".
L'altro ieri, domenica sera, gli ho comunicato l'evento che ha talmente esaltato la mia felicità attuale, che nella "jungle" della boscaglia oltre i laghi della mia città, sia riapparsa nel fulgore festivo la carissima gatta che credevo già morta, poichè dallo scorso gennaio ne avevo perduto ogni traccia.
Quando gliene ho parlato, Kailash mi ha detto del cane randagio che gli fa festa ogni volta che si reca al villaggio, seguendolo dovunque.
"Se vado al lago mi segue al lago, se vado al fiume è lì con me, , mi segue fin dentro la toilet.
Egli sente se hai "good kharma. E se gli fai del bene, se gli dai del cibo, tu ricevi da lui "good kharma", ti può guidare nelle tenebre quando ti rechi al fiume".

E' così vivida la luce delle parole del mio amico, c'è in esse tanta fede e felicità , nonostante tutto, che voglio credere alla loro forza, riporvi la mia speranza, e fugarvi il tremito in cui il cielo della mia anima già si vela, la stagione mite ha la recrudescenza di un brivido, in un ansito, come nel mutamento che mi annuncia il mio amico non ravviso uno spirito reale di iniziativa, alcuna intrapresa di fatto, e non riesco aintravedere che il conforto, restando in attesa, di potere sempre più confidare in me, nell' aiuto di chi, come il suo "house's owner", sia con un cuore pari al suo.

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martedì 16 ottobre 2007

Anitre al largo, di sera

Qui ancora, tu vivi,
gracidano le voci
a cui ritorni


2005

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domenica 21 ottobre 2007

Dussehra









Mentre i suoi bambini sono presso i nonni, nel villaggio natio, per la festa di Dusserha questo pomeriggio K. si è recato al ponte che supera il fiume che precede il parco di Panna. Quando me ne ha parlato per telefono, era ancora eccitato per le celebrazioni ed il concorso di folla. A causa della secca degli altri corsi d'acqua nel territorio, i devoti e gli spettatori erano accorsi da Panna, da Khajuraho, fin da Chhattarpur, per immergervi le statue di Durga.
Almeno duecento e più, a suo dire, i simulacri della dea che aveva visto allineati a riva...














prima che scomparissero in acqua secondo il rito di cui in questi giorni mi sono reso partecipe rivedendo le immagini nella sequenza dell'esordio di "Devi", il film mirabile di Satyajit Raji



Tutto il ponte era gremito, mi ha raccontato il mio amico, ovunque era uno spettacolo, danze, musica, bancarelle, puja e offerte alla dea...
"Many, many crowd..."
Ma oramai tutto aveva volto al termine, mentre me ne parlava, accanto alla moglie che gli aveva preparato la cena al suo rientro tardivo, e la solita quiete notturna era già alta in Khajuraho. Domani tutto ritornerà come prima, " quiet, very quiet", prima che tra venti giorni già si ravvivi in India ogni villaggio e sia ancora festa, che in ogni casa si accendano le luci per Diwali, in attesa della venuta di Laksmi anche per il suo nuovo bambino.

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martedì 23 ottobre 2007

my son has born



"My son has born", il io amico indiano mi ha annunciato al telefono con solennità .
E' nato trenta minuti prima che me lo abbia annunciato, quasi un'ora fa.
Domani egli andrà da un bramino per l' imposizione del nome. In ospedale sono rimasti con la moglie suo fratello, la madre. Non poteva lasciare da soli Puti ed Adjet.
Intanto è festa grande nelle sue stanze, nel suo cuore, per Puja ed Arti, le figlie adolescenti del proprietario della sua casa, che hanno assistito sua moglie durante l' intera gravidanza. Dall'hotel in cui tra una decina di giorni K. riprenderà il lavoro, seguitano a giungergli le telefonate di felicitazioni.
Il mio amico si è quindi congedato al telefono prima del solito, per andare a comperare nuovi dolci da distribuire ai convenuti .
Ma il party più grande per festeggiare il suo bambino intende riservarlo a me, quando sarò di ritorno in India quest'estate.

Ringraziandolo, l'ho dovuto pregare più volte, al telefono, di destinare quel denaro al primo gradino che per il suo nuovo bambino è ora infervorato a scalare, per iniziare finalmente, passo dopo passo, la sua ascesa sociale e diventare " rich and successful person"
"Oramai ogni problema per me è finito" ha sospirato.
Che lo creda, e ne assapori il sollievo, il mio caro amico, e sia " happy, happy, very happy".
Congratulazioni K., i miei migliori auguri a te, alla tua sposa, che finalmente si è sgravata, alla nostra famiglia che si allarga.

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giovedì 25 ottobre 2007

il colore della pelle

"E 'già presso di te, Kailash, il tuo nuovo bambino? Anche tua moglie è tornata dall'ospedale?
E com' è il tuo bambino, "your small baby"? "
" Ha la stessa bocca di Puti, la mia stessa bocca, la mia stessa faccia, mi dicono tutti quelli che lo vedono, ma non ha il mio stesso colore, non è nero come me, e come Adjet, ha il colore chiaro della pelle di mia moglie. Io sono nero, lui è bianco." E nel dire questo anche la sua felicità è sembrata farsi più luminosamente chiara nel suo tono di voce. Mi sono messo a ridere, ricordandomi di quando il mio amico si stava scrutando allo specchio, in un hotel nel Sud dell'India, spalmandosi una crema su alcuni tratti del viso ." Ho qualche punto nero da coprire" mi aveva detto. " Ma K., gli avevo replicato ridendo, tu sei tutto nero..."
" K. , tu e tuo figlio Adjet siete comunque belli, siete molto belli, "
" Lo so, lo so..."

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giovedì 1 novembre 2007

ultime foglie,



ultime foglie,



sugli azzuri abissi



tremuli ori
















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domenica 4 novembre 2007

2 novembre 2007

CARLO BERGAMASCHI















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lunedì 12 novembre 2007

Diwali



"

Kailash, my dear friend,

How I ve been happy, yesterday, calling you by phone.
I seemed to be near you, in the hotel Harmony...
But after I ve been very sad, finding myself so far from you, for how many months, again, until summer...
My dear friend!
You know, I ve to stay far from you to save money for helping you and your dear family, to realize the first steep of a better life..."

"Kallu, dove sei ora in hotel?",gli avevo chiesto avviandomi al termine della nostra telefonata, per gli ultimi auguri di Happy Diwali
Avevamo parlato a lungo della festività, di come si celebri anche in Italia, come in tutta l'India, accendendo luci in ogni stanza, ad ogni scalino, perchè Laksmi dia " money" a tutti quanti.
"Sono nel giardino, e non c'è nessuno . I turisti sono nelle stanze, o fuori. Io sono vicino alla vasca e intorno ci sono molte luci e lampade.
Nella vasca, sai, c'è un piccolo tempio con una statua di Buddha, e intorno i fiori di loto. "
"Che bello..."
"Very beautiful... Odorico, ora ti penso seduto accanto a me, qui in giardino, e sono felice, e piango perchè sono felice..."
Anch'io piangevo, caro amico adorato, mentre cadevano le mie ulteriori domande, con le tue, all' urgere dell'assillo per i costi delle telefonata , nella gioia di lasciarti seguitare a ridere e a scherzare, di me, dei miei "eh?' " What? What ? What?" di cui ti ricordavi ancora la frequenza in Ellora, senza volerti altrimenti che come sei, senza più sentirmi salire alla gola lo sconforto, di un differente nodo di pianto, quando ti sento illudermi di credere ancora di potere salire quel primo scalino, che ti faccia diventare l' uomo di una vita piena di successo, capace con la sua iniziativa di dare un futuro ai suoi tre bambini.
Con la stessa mia persistenza, nelle tenebre d'autunno, nella marcita del mio spreco senza alcun senso evidente nell' insegnamento , in virtù della quale seguito a scrivere pagine che non saranno mai impresse da alcuna stampa, che non avranno mai un lettore.
Nel fallimento, mio amico infinito, ch' è il vincolo d'amore delle nostre esistenze distanti .

Dio! di speranza, di fede, di carità!

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domenica 9 dicembre 2007

Natale 2007












Ho appena telefonato a K. per dirgli quanto mi sia difficile vivere questo Natale lontano da lui, dal calore luminoso dell' inverno indiano, quanto patisca di dovere attendere fino a quest'estate per ritrovarci insieme.























Ieri rivedevo, come gli sono venuto dicendo, le nostre foto in Rameswaram, in Kanniyakumari, l'immagine di lui che mi precede del suo caro passo fidente , o che mi attende, nella visita dei templi hindu del Tamil , ed uno struggimento dolente ha ravvivato la mia nostalgia dei giorni trascorsi insieme.


























Anche quand'ero triste, sotto la pioggia monsonica che cadeva sulle mie frustrazioni per quanto avrei solo intravisto, o non sarei riuscito a vedere, in Kancheepuram,o in Mamallapuram, sui miei indugi che mi attardavano in ciò che sapevo disinteressarlo, su contrarietà e incomprensioni, sui contrattempi sfinenti, era là, insieme con lui, che la mia vita maturava il frutto della sua felicità, del suo compimento, la ragione per cui la mia esistenza non sta dileguando, irrimediabilmente, solo come la resa dei conti del mio fallimento.
Gli ho dunque telefonato, già stamattina, per vincere la tentazione di fare il visto per l'India ed il biglietto aereo negli ultimi giorni utili.
Gli ho ricordato, ineludibilmente, ch' è per ragioni economiche che rinuncio.
Lo sapeva benissimo, che se non torno in India è perchè non riesco a risparmiare di più, perchè altrimenti i miei accrediti in banca seguiterebbero a diminuire inarrestabilmente, anche se allo staff dell Hotel in cui lavora, e dal quale ero atteso, ha detto che è perchè ho tanto da fare, "I'm busy", che questo Natale non farò ritorno in India.
Gli ho ricordato che devo risparmiare soprattutto per salvaguardare la possibilità di aiutarlo per sempre, per consentirgli di dare, egli , a se stesso ed alla sua famiglia un futuro, fintanto che non sia possibile, come sogniamo insieme, vivere nel suo villaggio in una casa in comune, una volta che io abbia potuto lasciare l'insegnamento.
" With me and my family", ha detto felice di gratitudine, ripetendo il ritornello del sogno conclusivo della mia esistenza. " Living, you, six months in Italy, six months in India"
Ma è bene, che per arrivare a tanto, egli pensi ad un nuovo lavoro con il mio concorso, più che a farsi con il mio aiuto la casa della nostra esistenza comune.
" Una casa è solo un costo, con un altro lavoro tu guadagni di più..."
" Ed io potrò aiutarti,- quando sarò ricco e tu avrai bisogno di me... Ne parlerò con mia moglie, quando sarò di ritorno a casa."
Anche se lei è più la madre dei suoi figli, che la persona che ama , e per quanto la consideri primitiva nel suo analfabetismo, il mio amico con lei discute e confronta ogni scelta, lascia a lei decidere quanto deve tenere, o lasciarle, dei soldi che amministrano insieme
" I fellow you, my friend, I fellow you"
Anche tra noi due, gli ho ribadito che ogni decisione deve essere condivisa.
" O., You are like my Money God..."
"No, Kallu, my friend,- l' ho supplicato,- sono vecchio, prima o poi dovrò lasciarti in questa vita per un'altra, io ti devo aiutare a fare a meno di me...
" Lo so, lo so, capisco che cosa mi vuoi dire".
"Pensaci, ma non preoccuparti K, be happy and peacefull, don't worry, my friend, be quiet in your mind".
Era giunto intanto Adjet, il nostro comune bambino.
Voleva che daddy gli acquistasse una palla per giocare a cricket. Disdegnava di parlare con me, per quanto lo ami.
Sono riuscito a scambiare con lui solo uno stentato namaste, più che altro per l' insistenza di K..
Il piccolo era già uscito con i soldi per la palla del cricket, quando ho chiesto a K. se Adjet poteva dirmi qualcosa in inglese.
"Stasera puoi telefonarmi di nuovo in casa, e ci sarà Puti. Lei ha la mente aperta, " She has open mind, " e con lei potrai parlare di più , anche se è più piccola . Puti parla, parla parla, hindi, english, " also italian"... quando ti dice ciao al telefono...I love papa, mi ripete già, I love papa... Puti già dice molte parole , sempre lei parla, ride, piange, mentre Adjet non dice mai niente, lo sai, ...Adjet ha la mente chiusa , ma lo stesso capisce tutto, non preoccuparti."
Intanto, nel pomeriggio, in attesa di parlare di nuovo al mio amico, si fa ancora più duro restare, rinunciare ad ritrovarci entrambi in Mombay, a Goa, pur essendo entrambi liberi, ancora in salute...
Chissà, se sarò ancora vivo, e se sarò capace comunque di andare , quando potrei cessare di lavorare, che cosa potrà essere successo nel frattempo, ripercorrendo ancora anno dopo anno il calvario interminabile dell' insegnamento .
Ma anche cosi, gli dirò fra poco, anche se non arriveremo a vivere insieme, io e te con la tua famiglia, se morirò nell'attesa che questo si compia , soffrendo quanto soffro, ogni giorno, sprecandomi nella sofferenza vana dell' insegnamento, e vi avrò perso ogni talento e possibilità di valere e di affermarmi, ricchezza e successo, ciò che avremo vissuto volendoci così bene, di lontano, ritrovandoci e lasciandoci a distanze di tempo sempre più interminabili, sarà stato comunque bellissimo, no?
my dear!...
Sapessi, anche così, quanto tu hai dato al tuo Money God!
Prima di te ero senza felicità nel mio respiro, in ogni cosa che facevo.
Qui solo, in casa, dove prima e poi squillerà la tua chiamata, quanto calore, e gioia, ora è invece nel freddo, della grotta, che vi patisco per risparmiare per entrambi.

















































































Pubblicato da odorico a 09.44













Pubblicato da odorico a 09.44















lunedì 24 dicembre 2007

Natale 07


" Vorrei morire, my friend- ha esordito al telefono Kallu, prima di uno scoppio irrefrenabile di pianto. Potevo sentirlo soffiarsi il naso, trattenere a stento i singhiozzi.
"Kallu, mio caro, perchè piangi?"gli ho chiesto sollecito, stupefatto di sentirlo in lacrime per la prima volta, da anni che siamo intimi amici. Quando altre volte ero stato io a erompere nel pianto, egli, contraendo il volto in una espressione dura, mi aveva sempre pregato di smettere, di non avere lacrime per lui.
Sapevo che non poteva esserci motivo che piangesse per i suoi bambini, per la sua famiglia, mi aveva appena detto che stanno tutti quanti benissimo. Anche Puti era assorta nel sonno, nella sua casa in cui lui soltanto era ancora desto.
" I cry, piango, perchè tu non sei qui a Natale, Oggi era il secondo giorno di danze in Khajuraho, tutto era cosi bello, le musiche, le danzatrici, c'erano i turisti che scattavano le foto, e tu mancavi, come sempre, quando in inverno ci sono i festival di danze e musica, tu mancavi, ora che è Natale, mentre l'anno scorso eravamo insieme e felici in Orissa, l'anno prima a Bopal..."
" No more, K., no more" mai più avrei mancato di essere il sogno della sua felicità, di negarci la nostra felicità in comune, gli ho mormorato dolcemente come se glielo sussurrassi guancia a guancia, sentendo risalire nelle mie parole il suo stesso pianto, l' imposizione sofferta farsi un dolore che mi dilaniava a cuore aperto.
Gli ripetevo, per consolarlo, le ragioni economiche, che lui conosce benissimo, che mi hanno trattenuto dal raggiungerlo in India, -con il cuore spezzato, mentre le sentivo crollare miserabilmente, per avere peccato talmente tanto contro lo Spirito, la felicità più santa, sotto il velame della doverosa rinuncia per salvaguardare l'aiuto presente e futuro.
Che potevo farmene di tutto il denaro messo da parte, nell'ora che l'incidente intercorso, la calamità imprevista, il corso mutato dello spirare degli eventi, avessero vanificato ogni ragiovevole risparmio!

Certo, ora io e il mio amico ci muoviamo nella ristrettezza, ma il nostro cuore è ancora libero e puro per poter anteporre a tutto ciò che vale più di tutto, per andare e partire, solo che ci raggiungiamo e ci ritroviamo ancora insieme!
E quanto sia vero che per lui, che non ha niente di niente ," money is nothing, that friendship is most important than money", quelle sue lacrime me lo sinceravano per sempre, avessi ancora potuto dubitarne.
" I know, I know, " mi ripeteva, asciugandosi il pianto, soffiandosi il naso, lo sapeva che un giorno potremo vivere insieme in India, in una casa in comune, quando potrò dividere con lui la mia esistenza terminale, ma intanto, fino ad allora?
E nel frattempo, - era la pena che gli tacevo, che potrà succedere di noi, nei nostri cuorii?
Ma nel frattempo, non è la pienezza della nostra amicizia che cosi si compie fra noi, dentro di noi?
Non è forse la sua intensità più alta cheora tocchiamo, solo che sappiamo viverla come il dono di questo Natale distanti, come la presenza già del tempo più pieno tra di noi, anzichè come l'attesa sofferta di ciò che debba così tanto tardare a venire, per fatalmente poi deluderci per quanto lunga ne è stata l'attesa?
La nostra amicizia non sta forse ora imponendoci la sofferenza della lontananza, perchè così, soltanto, può a noi rivelarsi quanto è amore?

"Kallu, my dear friend, ieri gli ho scritto ,

don't be sad , if I don't come back at Christmas.

So our friendship is growing more and more stronger, and I can help better You and your family.

How I m all time near You, being as far!

My dear, moreover You can welcome with your family New Year's Eve part in hotel Harmony.

Next winter meeting again, and eating all together in Agra.
At the e.mail I ve attached some photos of our last trip, in Tamil Nadu
Now I m sending you my Christmas gift.
In this way besides you can celebrate better New Year's Eve party with your family, ordering delicious foods from Agrasen restaurant!

My Dear!

Odorico










Pubblicato da odorico a 06.16































venerdì 28 dicembre 2007




Lettera di Natale













Verrà il giorno, mio caro,

che con i tuoi figli e con la tua sposa

parlerai delle mie ceneri sparse,

e sedendo accanto al tulsi delle nostre deità

ricorderai l'amico che tornava ogni volta da cosi lontano,

a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,

o a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,

per condurti ove ti immergesti nel Sacro Fiume,

e parlerai loro di come, inavvertitamente,

l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,

sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,

perchè fossi tu, o mio diletto,

a crescere in loro come marito e padre ,

nell'attesa di un tempo futuro, poi,

che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti

al calore terminale per la mia vita del vostro stesso tetto.

Verrà quel giorno ed io vi vedrò seduti senza di me,

voi intorno ai resti del mio ricordo,

io intorno a voi,

in voi sino alla fine del vostro tempo,

nell'attesa che anche voi, cari,

ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,

per ritrovarci, infine da sempre,

nella casa davvero di tutta la vita.







































Pubblicato da odorico a 02.33







lunedì 31 dicembre 2007


" Sumit sta dormendo con la mamma e Puti, mentre Adjet è a casa di mio fratello Manoj , presso la nonna"
Sua madre era arrivata per assistere la nuora che era stata sterilizzata in settimana.
Kallu, in merito, mi aveva appena dato la felice notizia che almeno per un anno sarà differito tale intervento su sua moglie.
Altrimenti lei perderebbe il latte che deve dare a Sumit e che lo fa così forte.
Il mio amico aveva discacciato tale eventualità come una fastidiosa contrarietà che non turbava più la serenità del suo quadro familiare.
Ed io ero risollevato che non dovessi impormi di obbligarlo a non farlo, a che desistesse da quanto avrebbe stroncato per sempre la facoltà di lui e di sua moglie di dare alla luce del mondo così meravigliosi bambini, dal confidare nelle risorse delle scienza più che nella propria fede di hindu in Hanuman, od in Lord Shiva.-
Ma perchè Sumit dormiva nel lettone grande, insieme con la mamma e la sorellina Puti?
" Non ha Sumit il suo lettino? Non glielo hai acquistato?
" Yees! Ma serve per il giorno, di notte ha bisogno di stare accanto alla mamma, del suo calore"
Come potevo ignorarlo?
"E tu, Kallu?"'
" I sleep down..." ossia giù, per terra.
" Kallu, my dear friend! Dopo che hai lavorato tutto il giorno in hotel!"
Fatto sta, che tra una settimana, compererà un letto pieghevole per sè, a Chattarpur, e che ha già avuto modo di ringraziare più volte me e mia mamma della sollecitazione in tal senso
In attesa del Capodanno ora dovrebbe essere al ristorante Agraseen con Puti ed Adjet, i suoi bambini, tra danze e musica, nutrendosi di prelibato Kajukari
Ne porterà a casa delle ulteriori razioni, per consumarle ancora con loro, e con la moglie che non ha voluto saperne di alcun ristorante, dell'allettamento di musiche e danze, nonostante le insistenze a che vi andasse della stessa madre di Kallu.
Così, dopo i due meravigliosi Capodanni che ho trascorso con Kallu in Bhopal e in Bhubaneshwar, almeno potrò dirmi felice che la mia assenza abbia propiziato che quest'anno egli possa trascorrerne la fine di nuovo insieme alla moglie e ai suoi bambini, accresciuti del sopraggiunto Sumit.
Io invece dovrò confrontarmi , cenando di nuovo a casa di mia madre, con la sua impossibilità di chiudere il conto insieme che con il lascito, e gli strascichi dell'anno che finisce, con il suo passato remoto e con i morti di cui seguita ad essere succube. Di dare perdono e di trovare requie
Stando così le cose, il prossimo Capodanno, a suggello di un felice decorso dell'anno che viene, auspico di poterlo trascorrere di nuovo in India, con il mio amico ed i figli Adjet e Puti in Agra o Jaipur, se la moglie ricusa, e preferisce restarsene in Khajuraho ad accudire Sumit, o ritrovandoci di nuovo io e lui insieme da soli , invece a Goa.
Ma il tempo incalza, in India è già sera inoltrata, mentre nella mia città è ancora pomeriggio, Kallu deve essere già al ristorante con Adjet e Puti, dove voglio felicitarlo ora al telefono, e dovrò ricontattare nuovamente il mio amico non appena sarò arrivato a casa di mia madre , prima che in Khajuraho scocchi la mezzanotte, quando al mio orologio non saranno ancora le 19, 30.

Pubblicato da odorico a 06.39








































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