INDEX



odoricoamico

diario spirituale di meditazione, cronache e commenti di Odorico Bergamaschi





giovedì 10 maggio 2007

Essere una famiglia














" Lei mi chiede che cosa sia una Famiglia?

Per me c'è famiglia ovunque due persone, chiunque esse siano, si impegnano durevolmente e responsabilmente l' una nei confronti dell altra, ... "














Un tuffo al cuore mi ha sommosso, come alla televisione ho udito la sociologa, ( Chiara Saraceno), dare tale limpida risposta al conduttore della trasmissione televisiva mattutina.














Mi sono venute in mente, istantaneamente, le identiche parole con le quali

Farhang,




















e Kailash, hanno aperto la loro alla mia vita, come mi sono impegnato a essere il tutore della loro sorte,























l' una di giovane studente pittore ed acquerellista, strangolato dal regime iraniano nel suo anelito ad essere libero,

l'altra di giovane capofamiglia indiano, dellla casta dei sudra, disperato per la sua miseria,






























che allora non sapeva come assicurare al bambino incantevole una scuola decente.















una crescita senza stenti al virgulto appena nato della sua meravigliosa bambina.
















Ed hanno schiuso alla mia persona, per il loro tramite, l intimità della loro famiglia,
fosse l intrico di reciprocità vincolanti della famiglia iraniana,

























fosse l'affettuosità tenerisssima quanto atrocemente escludente della famiglia indiana.















" Now-mi dissero- ( I undertsand that )You are Like a member of My family..."

Farhang, Kailash, miei amati amici e fratelli.









Pubblicato da odorico a 12.30 0 commenti







domenica 13 maggio 2007

gli atti dell'amore

Gli atti dell'Amore,

ossia di come l'Amore ch'è comandato,

detta poi i suoi comandamenti liberandoci




"Amatevi l'un l'altro, come io vi ho amato ..."
Amatevi- un comandamento l 'amore spirituale, dettato all' amore sensibile e all' egoismo delle reclusioni dei cuori nell amor proprio dell'io, come ricorda la meditazione sublime di Kierkegaard negli Atti dell'amore.
Ma è una determinazione, una obbligazione comandata, che deve farsi spontaneità vivente, per dettare poi i suoi comandamenti alla norma eteronoma, i suoi dettami di Legge al di là ed oltre ogni Legge del farisaismo, il peccato mortale in cui tende a convertirsi ogni gerarchia ecclesiastica, quando per farsi Chiesa trionfante, storicamente fossilizzi in potere lo scheletro dell'unica chiesa esistente, la chiesa cattolica del corpo cosmico del Cristo, la cui carne celeste sono tutti i viventi che volgono al bene.















"Ama e fa quel che vuoi",














come dice Agostino, come è possibile solo quando la Parola in noi incarnandosi sia diventata servitù d'Amore, volta al nostro oppressore, innanzitutto, la libertà di non potere peccare, non più schiavi della legge come vincolo autoritario, della sola virtù, al più, di potere non peccare .
















Pubblicato da odorico a 04.29 0 commenti

Etichette: odorico









venerdì 25 maggio 2007

dormi, in attesa che torni, caro Kailash, nel sogno della tua cara bambina,






Nell'Attesa del tuo nuovo bambino, dormi, aspettando che io torni, caro Kailash, nel sogno di un meraviglioso futuro della tua cara bambina, dischiusi sul mondo, intrepidi e attoniti, gli occhi del tuo primo bambino




































Pubblicato da odorico a 13.22 1 commenti









mercoledì 13 giugno 2007

Afghanistan, tesori ritrovati



Per l'immaginario mitico della mia immaginazione storica, tutto era superbamente favoloso,di quanto era esposto nella mostra a Torino de I tesori ritrovati dell' Afghanistan!
Ritrovarmi di fronte alla pietra medesima fatta incidere dal filosofo Clearco in Ai Khanum, con dei precetti delfici trascrittivi alle estreme frontiere della civiltà occidentale, in terre di raffronto dell' ellenismo con il buddismo,un' emozione trascendente











"Sii un bambino ben educato

un giovane padrone di sé

un giusto uomo

un anziano saggio

Muori senza afflizioni."

La stessa denominazione dell' esposizione faceva per me irresistibilmente da pendant al libro di Flandrin intitolato Tesori perduti dell'Afghanistan, che credevo fosse l ultima parola su luoghi e bellezze di inconsolabile perdita.
Dunque, la successione di guerre terrificanti sul suolo afghano, la furia rapinatrice e devastante, trafugamenti e avidità criminale, vi riecheggiavano, a distanza oramai di sicurezza, come i mostri insonni da cui quel patrimonio immenso era stato posto felicemente in salvo, e nel magnifico sito museale, le meraviglie della globalizzazione d'antan, ove sensuosità femminili di avori indiani e freschezza di tocco i di vetri dipinti mediterranei, bronzi egizi e greco- orientalegggianti facevano splendida mostra della loro antica compresenza in un deposito di epoca kushana ritrovato in Begram, del 1 secolo d. C. -Ben lontano ora dagli affanni e dalle insidie della guerra,ugualmente il tesoro di Tillia Tepe, nella luce di cui sfavillava, ostentava altre, antecedenti mescidanze cosmopolite, presso le stesse popolazioni nomadi scite o yuezhi in suolo afghano, fuse insieme ecletticamente nell'uno o nell' altro ornamento del corredo funerario di principi o principesse :















nell' identico fodero di pugnale la svastica indiana , il dragone cinese, si integravano con i viluppi di colpi di coda, di fauci voraci , di spirali avvolgenti, della vitalità del soprannaturale animalistico dell' arte greco scita delle steppe, accanto ad una moneta romana recante l'effigie di Tiberio imperatore, ad una moneta indica ove il primo Budda antropomorfo volgeva la ruota della legge, darmachackra, ad anelli con Atena intagliata, a fermagli con putti greco romani che si dilettavano su pesci fluttuanti, ad appliques di Veneri kushana con amorini in erezione, a fermagli con soldati loricati di armature greco-battriane, a fibbie da calzatura,con mandarini cinesi, itineranti , su carri mongolici di epoca han trainati dai più fieri dragoni, a pendagli di signori di leoni cornuti - come nell' Altai-in caffetano partico, con un tikka al centro della fronte alla maniera indiana.
E il silenzio in cui tutto quello splendore era stato sottratto alla disintegrazione di pallottole e di dinamite, alla devastazione di colpi di lame e di picche e versatoi, all'inclemenza di scoline e turbini deterioranti , era un commosso tributo in ogni lamina e granulo, e brattea, a Viktor Sarianidi, a chi le aveva dissepolte dall' oblio e riconsegnate allo sguardo dei volti e alla commozione dei cuori , sottraendole con lucidità e coraggio a mani adunche ed intenti efferati
Ma, folgorante, come un nembo di Zeus tramutatosi nel Vajira - gioiello buddistico di Vajirapani, in un' Ai Khanum - Signora Luna-ov'erano stati ritrovati entrambi, fondeva in uno passato e presente, l'inquietudine locale attuale delle genti rivierasche e la fascinazione paurosa di quelle remote genti trascorse, eppure cosi di nuovo vive e presenti, lungo i nostri corsi d'acqua come presso le acque correnti in prossimità delle Alessandrie che furono fondate in Afghanistan , l'agnizione del presunto delfino cavalcato da putti, in più coppie di fermagli,con tanto di singolari barbigli, e squame, e pinna caudata,

nientemeno che nel siluro che spopola della fauna ittica i nostri fiumi come l'antico corso dell' Oxus,o del Kokch,, da cui traggono eccitazione e turbamento i pescatori d'oggi del Po, e dei suoi affluenti, come gli antichi pescatori erranti dell'Asia.






























Pubblicato da odorico a 15.07 1 commenti








giovedì 14 giugno 2007

Una meraviglia ignota ai più





Non ne parlano i libri d'arte, le guide ne parlano al più come di una negletta meta di pregio, in Allahabad
Il Khusru bagh è invece una delle meraviglie moghul, in una verde oasi ove si de congestionano il traffico e il minuto commercio che prolifera ai margini del centro della città.
Basta procedervi e si è già addentro all' al di là di un paradiso islamico, nei taciti palazzi che ospitano la quieta ultraterrena dei loro signori defunti,









































il principe Khusru, la madre Shah Begun, la sorella Nesa ( Begum), in un dialogo dei loro spiriti che non chiede più che si dissuggellino portali e finestre, ma che liberamente traspira, tra le jali, dall'uno all altro dei palazzi tombali.

Ai primi di gennaio, il giorno seguente le nostre peregrinazioni nell' Ardh Mela, nonostante l'ora fosse già tarda per essere di rientro a Khajuraho durante la notte, ho implorato K. perché anch' egli lasciasse il vicino hotel per venire a vedere il paradisiaco giardino , dopo che fugacemente l'avevo visitato. Ed il tempo in cui vi si è dilungato, egli inoltrandomi nell' interno delle tombe a cui mi ero negato l'accesso, era il tributo tacito, in forma di indugio, della sua stessa ammirazione rapita.

Pubblicato da odorico a 07.54 0 commenti








Pianto d'amore

Pianto d'amore,
risgorgano parole
a farsi canto

Pubblicato da odorico a 08.41 0 commenti








martedì 9 ottobre 2007

Della monumentalizzazione delle civiltà orientali

Il amico Kallu ha assentito, sull'autobus che ci avviava al nostro addio in Jhansi, quando gli ho chiesto se non fossero che pietre, per lui, i templi della sua Khajuraho dove non si officiavano più culti.
Nel Tamil Nadu, in precedenza, ove gli antichi templi Pallava e Chola sono aperti al culto, alla mia domanda su quale dei templi che visitavamo preferisse, " tutti" mi diceva, oppure " entrambi, " nel caso di due templi che gli ponevo a raffronto, poichè in ognuno di quei templi officianti per lui c'è Dio.
Visitati quindi da solo anche i templi del Kerala e del Karnataka, le grotte shivaite di Elephanta, sulla via per Jhansi mi ritrovavo in assoluta sintonia con il sentire hindu del mio amico: nel senso che in Pattadakal o in Elephanta, in Khajuraho, e in Bubhaneshwar, i templi hindu sono pur anche magnifiche vestigia, ma che si rivelano inerti aneliti di vita spirituale, delle frigide sembianze, se sono stati svuotati delle loro pratiche di culto, della loro vivente realtà religiosa, per larvarli in monumenti artistici devitalizzati turisticamente, nelle oasi artificiali di parchi archeologici immacolati .
E' la china lungo la quale i templi di Hampi sono destinati a subire la stessa imbalsamazione che ha contraffatto i monumenti islamici dell' Uzbekistan, il cui restauro integrativo ne ha rivestito del suo smalto posticcio e delle sue protesi murarie artificiali le rovine superstiti, sicchè tali resti sono finiti irrecuperabilmente perdute nella loro storicità romantica, come è accaduto in Samarcanda della favolosa moschea di Bibi Khanum.

Pubblicato da odorico a 09.29 0 commenti




















Iscriviti a: Post (Atom)




top