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diario spirituale di meditazione, cronache e commenti di Odorico Bergamaschi

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mercoledì 25 giugno 2008

Adjet



Com 'era prevedibile, ieri è andata male l'interview ad Adjet del direttore delle scuole di Madre Teresa , per accertare che cosa sappia di inglese.L' adorato bambino non è riuscito a dire parola, ed a luglio riprenderà a frequentare le scuole ricominciando da capo dalla local class, in hindi ed english, anzichè dalla big class riservata ai bambini ai quali tutti gli argomenti possono già essere spiegati unicamente in inglese.
Stamattina non ho saputo resistere dall' esternare per telefono a Kailash tutta la mia delusa amarezza, convinto che lui, anzichè il suo bambino, fosse stato di testa dura rispetto a tutte le sollecitazioni che ho approntato, da che ho compresoquanto l' apprendimento dell' inglese sia cruciale per il futuro di Adjet:
" No, no- si è scagionato-, tutti i giorni Adjet guarda alla televisione i tuoi dvd, ha usato tutti i tuoi libri, ma lui è così, " he has quiet mind" come K. definisce la remissività di Adjet. "Se qualche estraneo gli chiede qualcosa sta anche cinque minuti prima di dire una parola..."
" Kailash, Adjet in modi diversi ha lo stesso problema di Purti", la bambina reagendo con grida e lacrime, Adjet ammutolendo di fronte agli estranei di cui ha paura"
" Lo so," ha annuito Kallu, incrinato nel tono di voce dalla mia constatazione triste.
" Ma Adjet è intelligente.. .
"Lo so, lo so, " he has good mind", ma anche con me a volte fa così. Solo con mio padre e mia madre parla e si spiega " quickly", Adjet si esprime naturalmente e non ha timore od apprensioni. " Adjet has good mind, bisogna solo attendere che si apra la sua mente , " he need only to open his mind" "slowly, slowly", a poco a poco..., come il mio amico attende che si schiuda ogni cosa della sua vita.
Anche il direttore aveva detto che bisognava saper attendere, che affrettando il bambino lo si sarebbe invece arrestato.
" Grazie di preoccuparti tanto di lui, come un membro della famiglia"
" Kallu, tu lo sai che gli voglio bene come se fosse mio figlio"
" E lui chiede sempre di te, quando tu arriverai"
Ma adesso papa Kallu può dirgli che non sarà più il prossimo mese, che sarà la prossima settimana che potremo rivederci .


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sotto la pioggia

Stamattina Kailash mi ha risposto tra il vocìo felice dei suoi bambini.
Stava piovendo a dirotto in Khajuraho, ed egli aveva chiuso il negozio, al quale non pervenivano clienti sotto l'imperversare del monsone, ed era stato costretto a fare ritorno a casa per liberare il cortile dall'acqua che tracimava nel bagno, nel ripostiglio.
Ma tutta quell'acqua faceva la felicità dei suoi bambini, di Purti soprattutto, che stava bagnandosi sotto la pioggia.
La mia stessa felicità immaginava lei, Adjet, come degli uccellini gioiosi sui rami stillanti, ristorati nel canto dalla nuova frescura, che nelle pozze guazzavano inebriati , irrorandovi il loro piumaggio arruffato
" Hai capito, rideva Kailash, che cosa ti ha detto Purti al telefono, ripetendo "pani, pani? " tanta, tanta acqua...
" Tutti avevamo bisogno di acqua, e l'acqua fa tutti felici...."
Anche Adjet, contento, salutandomi stava ritrovando al telefono un pò d'inglese.
Quanto a Sumit, era impossibile sapere che cosa avrei udito, se glie avessero accostato ilcellulare, -come un personaggio dei cartons, mi ridiceva Kallu, continuamente ora rideva ora piangeva, -ma anche così, anch'egli era ugualmente felice.

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Dall'Armenia










Il 2 luglio, al rientro notturno dalla visita della gran mostra in Venezia "Roma e i Barbari", accendo il computer, essendo ancora accaldato per l'afa , e con mia viva gioia , perchè un ospite inatteso ha visitato il mio sito ed ha letto quel che scrivo, vi trovo a commento il seguente messaggio :

"Gentile Signore,
navigando in internet, per caso ho visitato il suo sito dove racconta i suoi "viaggi".Sono rimasto alquanto dispiaciuto leggendo quelle righe, dove sotto parole ricercate e frasi poetiche si cela tanta ignoranza sui paesi visitati, sulle tradizioni locali e la vita quotidiana in generale.Persone simili che visitano i nostri paesi, persone tanto superbe da non sentire il bisogno di una persona colta che li guidasse a conoscere realmente il paese, e che poi concedono a se stessi il diritto di pubblicare pagine diffamatorie sui paesi visitati, io non saprei proprio come definirle ...Se una persona non vuol essere sottoposto ai disagi dei paesi economicamente poveri, o deve stare in alberghi oppure rimanere a casa propria, e non andare a cercarseli, quei disagi, e poi lamentarsi con tutti, e mettere i nostri paesi e la nostra gente in ridicolo per tutti i visitatori delle sue pagine "poetiche", dei lettori che cosi si creano un'opinione difficilmente mutabile per anni. e anni. Se avessi io tempo e volonta' per scrivere sull'Italia e gli italiani ... sottolineando gli aspetti negativi dei miei piu' che decennali viaggi nel Bel Paese ... mamma mia, che verrebbe fuori !!!
Spero decidera' di rimuovere quelle pagine dalla rete!
Distinti saluti,
Vahe Lazaryan
Yerevan, Armenia



















P:S:Il "sacrificio" delle colombe consiste appunto nel liberarle e non nello sgozzarle..I fedeli, dopo le loro preghiere e come atto di offerta al Signore, infatti fanno volare le colombe in segno di liberta' e di pace. Percio' quelle "povere" creature non aspettavano affatto che un liberatore europeo civilizzato venisse a salvarle dalle belve caucasiche!

Al che, fino a notte fonda mi sono dedicato aella seguente risposta, per nulla offeso delle contumelie arrecatemi:

"Carissimo signor Vahe Lazarian



Debbo innanzitutto ringraziarLa di aver letto nel mio sito i racconti dei miei viaggi in Armenia, debbo inoltre complimentarmi con lei, per come scrive bene in Italiano, ma ancor più devo scusarmi se l'ho talmente ferita nei suoi sentimenti, nonostante i miei intenti. Io conservo soltanto care memorie del suo paese, e nutro soltanto gratitudine per come vi sono stato accolto. Tuttora, ad anni di distanza, mi sento soltanto in debito con tante persone che vi ho conosciuto e che mi hanno fatto solo del bene. Non ho inteso minimamente diffamare l'Armenia, e gli Armeni, assolutamente ! Assolutamente! Glielo assicuro!
Non ho voluto affatto mettervi in ridicolo! Vi ho descritto come un popolo dignitosissimo nella sua povertà.
Se ho peccato di superbia e di ignoranza, ugualmente me ne scuso, tantissimo, e La invito sinceramente ad utilizzare il mio blog, quale suo autore e mio interlocutore, per indicarmi dove e quando sono incorso in tale scempio
I disagi che mi contrarierebbero tanto, in realtà sono le vicissitudini che nessuno, in quanto viaggiatore, vorrebbe vivere quando gli capitano, ma che costituiscono ciò che di più interessante e significativo, di autenticamente rivelatore, il viaggio gli riserva, un'autentica manna per chi scrive e per chi legge .
La penso esattamente, in materia, come uno scrittore di viaggi ben maggiore di me, Colin Thubron
E' poi sicuro che il loro resoconto renda meno avvncente un viaggio in Armenia? Per me è meno avvincente ritornare in Uzbekistan dove i monumenti timuridi sono stati intombati sotto il loro rifacimento. In ogni caso , la mia unica preoccupazione è dire la verità, nient'altro che la verità.
Purtroppo la versione cruenta del sacrificio delle colombe non l'ho immaginata secondo un mio pregiudizio ostile alle belve umane caucasiche, l'avevo letta e riletta sulla sciagurata guida Lonely Planet dell' epoca, dovuta alla signora Beth Potter
Per questo non l'ho mai messa in discussione, anche quando un bellissimo racconto di Yashar Kemal, che ho conosciuto in seguito, Gli uccelli tornano a volare , mi ha dato modo di pensare addirittura che la liberazione rituale degli uccelli , di fronte a chiese, moschee, sinagoghe, per guadagnarsi con la loro ascesa al cielo il paradiso, potesse accomunare gli armeni ai turchi.























Allora ero un animalista più integralista di quanto non lo sia ora , ma nel disdegno delle carneficine religiose del mondo animale non facevo e non faccio tuttora differenze, o sconti , tra il sacrificio dell' agnello pasquale e lo sgozzamento di capri e bovini della bakri Id islamica, senza per questo farmi anti-cristiano, od anti-islamico, e trovo sacrosanta e di straordinaria forza espressiva la rappresentazione orripilante che in Maximum City l' indiano Suketu Metha fa dello sterminio di capre e buoi perpetrato in Bombay dai musulmani, suoi connazionali, durante la ricorrenza della Bakri Id .
Considero inoltre ammirevole, e nient'affatto una forma di presuntuosa arroganza euro-occidentale, che il mio amico Valentino Giacomin, che in India, nella buddistica Sarnat ha fondato una scuola ispirata ai principi universali della non violenza, l' ahimsa, tra l'incomprensione iniziale o la sorpresa dei nativi, che si crede, ingenuamente, che respirino tali principi per sapienza ancestrale, periodicamente acquisti al mercato chili di pesce per riversare e liberare la fauna ittica nel Gange, secondo l'insegnamento del lama tutelare della scuola.
Quanto al resto, io non ho inventato nulla, e quando racconto i miei viaggi lascio che sia di per sè eloquente ciò che mi succede, ciò che vedo e a cui assisto.
Ad essere più ancora sincero, non credo che amare una persona, un'etnia, o un paese, significhi dirne e parlarne solo bene, con compiacenza interessata, ritengo che particolarmente nei confronti di chi si ama occorra avere uno sguardo attento e severo . E' in questione la credibilità di ciò che si dice e si pensa , della durezza di ciò che si rileva e della ammirazione che si manifesta.
Io non sono un ricco tour operator! Interessatamente propagandistico!
Temo di stare perdendo attualmente un mio amico cinese perchè nell esprimergli solidarietà per il grave sisma che ha disastrato di recente il suo paese, non ho potuto tacergli l'invito a tener conto non solo del grande sforzo collettivo che è stato espresso in soccorso delle vittime dall 'intero suo popolo, ma anche della rabbia di chi ha visto crollare tante scuole pubbliche come scatole di cartone.
E' accaduto anche nel Pakistan, dove migliaia di bambini sarebbero morti per lo sfacelo sistematico delle scuole pubbliche all' urto del sisma che si è verificato alcuni anni fa , mentre miglior sorte avrebbero avuto i bambini che erano a lezione nelle scuole private.
Ora sto per ripartire per l' India. Guai a me se nel riaddentrarmi nella sua realtà, credessi ai miti di un India spirituale, disinteressata e non violenta, idealistica e ascetica...
Dell Italia, poi, per me lei può dire tutto quello che vuole, anzi... Non sono affatto nazionalista!Peggio ne parla , e più Le credo!
Il nazionalismo è purtroppo il virus di cui ho rilevato una diffusione endemica nel Caucaso: ricordo ancora con sconforto gli archeologi georgiani che nel loro odio per i russi non volevano saperne della congettura che gli antichi Sciti, i precursori dei loro detestati vicini, avessero influenzato l'oreficeria e i bronzi dell'antica Colchide.

P. s. Le allego lo scambio di e-mail intercorse tra me e l' Edt, a iniziare dalla mia lettera di denuncia delle atrocità informative della scellerata guida della Signora Beth Potter che pubblicavano.
L'ultima lettera, è rimasta a livello di bozza. Sarebbe servito a qualcosa se l'avessi inoltrata?
Con gratitudine e simpatia umana,
Odorico Bergamaschi
Mi scriva, La prego, mi scriva in risposta!








Ma il giorno seguente, ad un accertamento ulteriore, ho dato seguito al seguente post-scriptum:

"Caro signor Vahe Lazaryan,
purtroppo, viaggiando anch'io in internet, ho reperito i seguenti testi che condividono o giustificano la mia supposizione che le colombe che ho liberato potessero essere destinate a un rito sacrificale cruento.
in :http://www.itiomar.it/studenti/lavori/Armenia.htm#due

Qualche notizia sugli armeni, 2
Gli Armeni scrivono con un proprio alfabeto dal IV sec. e soprattutto, unici in quella zona, sono cristiani, anche se talora ancora praticano il sacrificio di sangue con gli animali( retaggio di antichissimi riti propiziatori).
e soprattutto. in
http://dweb.repubblica.it/dweb/1999/05/25/attualita/ilviaggio/184arm152184.html

All'interno ( di Geghard) la folla ascolta i canti sacri che provengono dalla chiesa. Un ragazzo trascina una pecora recalcitrante con al collo un nastro rosso. Sull'altare maggiore un derhair battezza due adulti seminudi immergendo teste e braccia in un fonte battesimale. All'altare di destra un derder celebra un matrimonio fra due sposi uniti da un nastro annodato alla fronte. Sulla porta un altro sacerdote benedice con un crocifisso un sacco di juta, prende una manciata di sale dal sacco, lo infila in bocca alla pecora con il nastro rosso e intasca dei dram dai pellegrini. L'animale è condotto al mattatoio, gli viene praticato un taglio sull'orecchio e con il sangue si tracciano croci sulla fronte dei bambini che assistono al madagh, il sacrificio. La carne sarà, come da tradizione, distribuita ai poveri
nonché in http://www.edicolaweb.net/am_1101a.htm

Echmiadzin fu capitale dell’Armenia dal 180 d.C. al 340 d.C. ed è la sede dei supremi "katholikos" della fede apostolica ortodossa armena.Il cristianesimo armeno presenta alcuni interessanti elementi religiosi pagani, tra i quali si distinguono rituali che prevedono il sacrificio di animali, la cui carne, al termine della cerimonia, viene distribuita alle famiglie povere.La contaminazione pagana del cristianesimo armeno è probabilmente riconducibile al fatto che il popolo non sottostò mai completamente all’obbligo imposto da Tiridate III di convertirsi a questa religione, perciò, nonostante il nuovo culto fosse stato ormai adottato come religione di stato, molti antichi rituali pagani vennero mantenuti. Con il tempo tali rituali si integrarono con i cerimoniali e le liturgie proprie del cristianesimo, in modo simile a quanto accadde con le chiese armene, le quali vennero edificate sulle fondamenta di templi pagani in cui si venerava il culto del dio sole.
e in http://viaggi.excite.it/news/3434/Alla-scoperta-dei-monasteri-dellArmenia

I monasteri da visitare sono centinaia.
I più famosi sono sicuramente Khorvirap, che si trova nei pressi del monte Ararat, Gheghard, dove alla messa i pastori portano in sacrificio galline, pecore e maiali.
Cordialmente
Odorico Bergamaschi

Dal signor Mashotz Vahe Lazaryan, quando ero già in India, ho potuto aprire tale e.mail, in rreplica, -inviatami il 7 luglio (2008), alla quale non ho ancora risposto.

" Caro Sig. Bergamaschi, buon giorno e spero stia bene!In questi giorni sono molto occupato e non ho potuto risponderLe subito.Non mi meraviglio del fatto che ha trovato delle "notizie" sull'Armenia che "smentiscono" la mia precedente affermazione. I libri e l'internet sono pieni di "notizie" simili. Mi dispiace che non ho abbastanza tempo per scriverLe in esteso. Dico soltanto questo: in realta', gli animali che vengono cotti con il sale benedetto (sono ammessi solo buoi, montoni e galli, secondo le capacita' economiche dell'offerente) e DISTRIBUITI AI POVERI, non si tratta assolutamente di "sacrifici", meno ancora di "sacrifici pagani" o residui degli stessi che la Chiesa non ha potuto cancellare, ma si tratta solamente ed unicamente dell'antica usanza cristiana dell'agape fraterna. Quale mezzo migliore possiamo avere per chiedere delle grazie da Dio o ringraziarLo pe r le grazie gia' concesse, se non dare da mangare ai poveri?! Non offrire croci o cuori di oro ai santuari, ma sfamare il bisognoso, ecco il sacrificio gradito a Dio. Noi usiamo in questo senso il termine "sacrificio". Quello, poi, che scrivono gli inviati frettolosi degli tour-operator stranieri (come risultava anche dalla risposta che Le aveva dato il responsabile del ... non mi ricordo piu' il nome dell'agenzia), questo non e' detto che dev'essere quella vera.
Se in internet o anche nei libri fa delle ricerche sulla Chiesa Armena, la trovera' spesso annoverata tra le Chiese monofisite. In realta', pero', si tratta di un grosso, anzi enorme errore, che in Europa dura da secoli, al punto che solo una figura eccezionale come il Papa Giovanni Paolo II ha potuto mettere fine a questo errore con una ufficiale dichiarazione nel 1996. Bisogna, dunque, accertarsi sulla provenienza delle "notizie".
Tornando, invece, alla mia prima mail e alla Sua gentile risposta, sottolineo che io non dico che Lei non diceva la verita'. Io conosco la situazione della MAGGIOR PARTE della gente nel mio paese. Ma Lei dimentica una cosa: non tutti i lettori di quelle pagine hanno la Sua stessa preparazione e sensibilita'. E una cosa che Lei puo' averla detta con tutte le intenzioni buone, puo' provocare effetti devastanti nell'animo dei piu' semplici. Questa realta' nella tradizione cristiana si chiama Scandalo. Io non sono assolutamente d'accordo con quei "pensatori" che sostengono che l'uomo deve dire tutto quello che gli viene in testa, senza far passare tutto dal filtro della giustizia e della prudenza. La verita' senza l'amore puo' essere anche disgustosa!
E mi creda, non sono affatto nazionalista. Anzi, mi considero anche orgogliosamente italiano, quella nazione e quel paese che amo profondamente.
La saluto cordialmente.<>M.V. Lazaryan

Pubblicato da odorico a 09.44 0 commenti sabato 5 luglio 2008

ultime poesie ( 2007)


Sii tu, in me

Sii Tu, in me,
in così strenua fatica,
del ramo il turgore che germina ancora,
la linfa che ripercorre l' inaridirsi
della fibra stremata,
sii Tu in una voce, che ancora richiama,
fra l'acredine della morsa il soffio d'amore.



Karma

Se allo sguardo temi il volto, larva di luna,

ed al limitare il piede vacilla,
mentre la parola sbianca

svanendo, immancabilmente,

quanto tu fosti
già bestia di fogna,
sterco di lastrico,


in quante altre vite morte tu soffocherai

ove sfiaterà il grido all'apparire del boia,

povero seme, dovunque ricadi,
stritolato tra i sassi dalla ruota che gira.




Amicizia

Che ho sofferto?
Se per quante gole di pianto
a te son giunto


Shiva Nataraja


Sii danza, o Dio,
che di bestia in fiore
ci ricongiunga

Kuttanad (1)

Sfoglia, la brezza,
del bambino le pagine
in riva all'acque



Anche se fosse,


Anche se fosse
amalo per sempre,
sia la tua vita


Pianto d'amore,

Pianto d'amore,
risgorgano parole
a farsi canto



Anitre al largo, di sera


Qui ancora, tu vivi,

gracidano le voci

a cui ritorni


Gelido sterpo,


Gelido sterpo,

finché ti sogno e nel cavo

stilla la linfa.

Lettera di Natale

Verrà il giorno, mio caro,
che con i tuoi figli e con la tua sposa
parlerai delle mie ceneri sparse,
e sedendo accanto al tulsi (2) delle nostre deità
ricorderai l'amico che tornava ogni volta, da cosi lontano,
a sorvolare con te le nevi eterne dell' Himalaya,
od a fronteggiare gli oceani ove finisce l'India,
per condurti
ove ti immergesti nel Sacro Fiume,
e parlerai loro di come, inavvertitamente,
l'amico dello Sposo sia diminuito a poco a poco,
sino a farsi solo una voce così vicina e tanto lontana ,
perché fossi tu, o mio diletto,
a crescere in loro come marito e padre ,
nell'attesa di un tempo futuro, poi,
che fino alla fine dei miei giorni ci ritrovasse uniti ,
al calore terminale per la mia vita
del vostro stesso tetto.
Verrà, quel giorno, ed io vi vedrò seduti senza di me,
voi intorno ai resti del mio ricordo,
io intorno a voi,
in voi, sino alla fine del vostro tempo,
nell'attesa che anche voi, cari,
ad uno ad uno usciate dai vostri giorni,
per ritrovarci, infine da sempre,
nella casa davvero di tutta la vita.

Ora so,

Ora so , quando
tu mi chiami e io mi volgo
di Chi è che la voce


Note
1) Kuttanad, le backwaters del Kerala
2) tulsi, basilico in hindi. Per le sue valenze religiose, è al centro del cortile di ogni famiglia di fede Hindu

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In India abbozzo

In questi giorni mi sono sentito un trapezista che non ce la fa più a reggere il peso della famiglia del mio amico, nel sentire ancora più Sumit, Adjay, Purti, Bimla. afferrati alle mie logore braccia per non essere ricacciati giù.
E nel cuore della notte, risvegliandolo, l'ho convocato al cospetto della dilacerazione della mia miseria, oramai incapace di tutto, di scrivere alcunchè su quel tavolo di quella stanza d'albergo, e gli ho gridato quanto disperi di poterlo aiutare ancora, di fare così il suo bene, se affida ad altri il lavoro nel negozio di barbiere che gli ho aperto, non ne riacquisisce nelle mani il mestiere, se trattiene ogni suo risparmio in banca e non mi allevia di una qualche spesa nel viaggio,
" Ma io non ho più le mani di barbiere, perchè le ho usate per anni lavorando all' hotel Harmony", ed è scoppiato in lacrime, come un bambino che non sa più capacitarsi, sentendo in che fondo di disperazione sconsolata fosse finito il nostro sogno di felicità

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venerdì 29 agosto 2008

Poi

Ero ancora con Kailash una settimana fa, dividendo con lui l' impossibilità di essere felici insieme, nella stanza dell hotel di Delhi dove ho trascorso le mie ultime ore in sua compagnia

"E' la nostra ultima cena,( cerca di essere) sii felice almeno ora..." lui mi diceva.
Ma io le vivevo come le ultime ore di un condannato a morte, alla sentenza della pena infinita di un anno in sua assenza, da che ci fossimo lasciati di li a poco, dopo che avevo mancato, cosi tristemente, l' occasione di vivere in India nella gioia , per giorni e giorni accanto a lui.















" Passi improvvisamente dalla felicità all infelicità", mi diceva l'amico, senza riuscire a farsene una ragione. In realtà anche la mia presunta felicità, viaggiando con lui, era stata una forma radiosa di tristezza, e la mia infelicità , che lui percepiva , era il sopravvenire nella tristezza dello sconforto e della sofferenza, della spegnimento dell'amore nel dubbio e in uno scontento risentito, nel rancore di una frustrazione rabbiosa, i cui preannunci erano il contraffarsi del mio stesso sorriso in una smorfia del viso, la perdita della rilevanza delle più accorate parole, se la disillusione sui suoi sentimenti , sui suoi intenti reali, soggiacenti al suo ricorrente intorpidisi letargico , nell' affanno della sollecitudine veniva oscurando la luce interiore del mio rendimento di grazie, comunque egli fosse, comunque egli agisse.

Poi, nel ritrovarmi l'indomani in Mosca, a Milano, già a casa, gioia e dolore si sono spenti nel vuoto di sempre, nell 'ubiquità di vicinanza e lontananza.
Mi ritrovavo e mi ritrovo, ora , forse più distante di quando l'avevo accanto, e potevo sfiorarlo, accarezzarne i capelli, e lui mi rifuggiva penetrando di nuovo nel sonno?

"Ricordati, gli avevo ripetuto, ad ogni addio precedente, "We are far, we are near..."
E al telefono , l'amico riecheggiava alcuni giorni or sono "
"You are near, in my hearth.
Do you know, what is the heart?"
Non lo so o non ne ho più sentore, mio caro amico, se non me lo ravvivano le lacrime.

Resta la sospensione (del dolore e del pianto, della gioia e del riso,) nel prendersi cura, nel restare fedele a te e ai tuoi bimbi, nel seguitare ad essere uno di voi.





































" Tu ora fai parte di noi, (tu ora ) sei uno della famiglia per i miei bambini. Quando viene " babba"? Purti chiede di te, oramai, e " babba" sai che significa ?" Grand Father".









































" No more, un altro altro viaggio. Restiamo qui in Kajuraho. Con te sono veramente felici Purti, Adjay, Sumit, i miei bambini "
I nostri bambini .

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martedì 2 settembre 2008

happy birthday


Ieri , al telefono, quando egli mi ha
ricordato che oggi era il suo compleanno,














ed io ho intonato e ripetuto cantilenando l'Happy birthday, insieme abbiamo riso come non è mai avvenuto per tutto il tempo che in India siamo stati insieme.
Ed il mio amico avrebbe compiuto finalmente 31 anni? visto che ogni volta che in India per fare il biglietto ferroviario deve indicare la sua età, da più anni seguita ad indicare di averne sempre trenta.
Sono trentaquattro, mi ha confidato, finalmente.
Ed oggi, per telefono, da una sua cucina virtuale mi avrebbe inoltrato le pietanze del nostro pranzo in comune.
" Butter chicken?...Kajucurry? with aloo paratha?..."
In Italia, a distanza, nella mia realtà materiale avrei celebrato il suo compleanno recandomi invece da solo pizzeria, oramai con la sua sola compagnia ideale, concedendomi una birra per allietarci.
" Bevi una birra, almeno quando sei felice".
In casa, e nel suo negozio di barbiere, egli avrebbe invece mangiato dei dolciumi con i suoi bambini .
Nemmeno parlarne, di andare al ristorante. Sua moglie, Bimla, non vuole saperne di entrare in un luogo pubblico.
Nell' immediato futuro, " slowly, slowly", già i prossimi giorni come l'ho indotto a ripromettersi, si metterà a cercare una nuova casa, , dato che entro due, tre mesi , dovrà lasciare quella dove abitano.
"Con una stanza solo per Purti e Adjay", egli ha iniziato a vagheggiare ,














due materassi solo per loro, un tavolino che serva a loro da scrivania e per giocare, " a writing, gaming table":
senza dover fare sempre tutto in mezzo a tutti, e fra ogni altra cosa , come ora, - dormendo, giocando, studiando, facendo i compiti, colorando, o disegnando, disposti per terra o sulle stesse coltri del medesimo letto, che scompiscia Sumit,





























sullo stesso tavolo dove mangiano e a cui si radunano ospiti, nella confusione assordante in cui procede il continuo viavai , mentre il fragore del cooler, immancabilmente, vanifica l'audio della stessa televisione a pieno volume.




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unedì 15 settembre 2008

fiducia


Come potevamo non avere fiducia l' uno dell' altro, a suo dire, se ci conoscia mo oramai da quattro estati, abbiamo visitato insieme cosi tanto l 'India , secondo quanto raccontano ad amici e conoscenti i nostri filmati, la sua casa è piena dei giochi che ho regalato ai suoi bambini , è tutta pervasa dalla felicità che i "kilonà "arrecano a loro,

"Per Purti e Adyaj sei il loro " Babba", e più che un amico, per me " you are like a member of my family", cosi mi ripeteva il mio amico, mentre il dubbio, sottaciuto tra noi , a queste sue stesse parole iniziava a serpeggiare di nuovo.
Se egli confidasse nella mia forza interiore, si sarebbe recato al tempio di Hanuman con tutta la sua famiglia, per pregare per la quiete della mia mente? Mi avrebbe taciuto a gennaio che aveva acquistato un ciclomotore, sapendo della mia contrarietà ?E se io confidassi pienamente in lui, la mia mente si inquieterebbe forse di nuovo, venendo a conoscenza che tarda a riprendere il lavoro presso il suo hotel, mentre cede agli aiutanti metà dei guadagni del suo negozio di barbiere, perché esita a riprendere l'uso delle sue mani nel taglio dei capelli e nella rasatura?
Cosi per un suo guadagno mensile che è inferiore a quanto percepisco in un'ora, l' ho indotto a sottostare al lavoro defatigante - cui si sottopone per uno stipendio miserrimo_di fare ogni giorno la spola, tra Panna e Chattarpur, per procacciare dei clienti al suo hotel, sottrarlo al quale mi costerebbe ogni mese non più di quanto mi siano costate le scatole di colori che ho inviato ai suoi bambini, che il ticket di una delle mie visite mediche, che un kit di cartucce di colori per la mia stampante.
Ma se non lavorasse più per l'hotel, - è il veleno che insinua in me il dubbio,- dedicherebbe il tempo, che così ritroverebbe libero, alle cure dei suoi bambini, a sollevare la moglie dalla fatica di accudirli, o non infiacchirebbe ancora più nel differire letargico, nel cattivo esempio, per i suoi figli, di un "to take rest" sempre più duraturo?
Gli consentissi di attendere soltanto al suo negozio, pur senza lavorarvi più di tanto, potrebbe vegliare su Sumit, per la cui sorte è così timoroso, poiché il piccolo (più di tanto) non sopporta di restare in casa, vuole uscire e vedere, toccare di tutto, nella sua curiosità incessante che lo pone talmente a rischio perché egli non ha paura di nulla, ed avvicina a se tutto, l' uomo e la vacca per strada, ed ogni cosa porta alla bocca.
Reca ancora delle ferite ad una delle due dita che poteva perdere, quando alcuni giorni fa si è svegliato nel cuore della notte e a carponi, mentre ogni altro dormiva, ha lasciato il giaciglio, per infilare le piccole dita nella grata del coler.
(Trema, con il mio, il cuore del mio amico, nella consapevolezza di quanto siamo stati finora fortunati nella nostra impresa familiare, nel corso dei nostri viaggi, in un India ove le insidie e i pericoli giacciono ovunque in agguato.
E' nel mercato dove si è scelto pantaloni e t-shirt, è vicino al negozio dove abbiamo fatto gli acquisti dei giocattoli per i suoi bambini, che in Nuova Delhi è esplosa una delle bombe che sabato scorso 14 settembre hanno causato una ventina di morti)
Dio mio, fa che Ti ritrovi nel Tuo sguardo di amore per il mio amico, che cosi com'è , comunque egli sia, io lo accetti, a lui consenta, e gli apra il cuore e le braccia a quanto mi chiede in aiuto!

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venerdì 26 settembre 2008

Solite cose






Era tutto risolto, già ieri, del caso che aveva avuto origine dalla impulsività sessuale della figlia del padrone di casa.
Incrudelitasi, la diciassettenne temeraria, perché Kailash non le aveva consentito di disporre del suo terrazzo per appartarsi con il giovine con il quale ha una relazione, aveva minacciato il mio amico di farlo cacciare di casa, con i bambini e la moglie, mettendolo in cattiva luce agli occhi del padre. Kailash si era ripromesso di parlare con il genitore, ma senza dirgli la verità sul conto della figlia, per non comprometterla,- come si era premurato di avvertirmi più volte. Ora tutto è fugato, a quanto sembra, Adjay, Purti, Sumit, stanno tutti quanti bene, e la moglie non è più affaticata come prima nei lavori domestici. Con lei , Bimla, andrà domani nella vicina Bamita, dove ogni cosa è meno costosa che in Khajuraho, per acquistare " materials for the kitchen", poi, andrà a Chhattarpur, nei prossimi giorni, per acquistarvi dei " gadda", dei materassi, come si è finalmente deciso a fare, su cui fare dormire e riposare ed intrattenersi i bambini , in luogo delle stuoia, o del solo pavimento.
Me ne invierà le foto, per darmi conferma che li ha acquistati.
In Bamita provvederà anche ad ovviare al rincaro dei generi alimentari. " I pomodori in Khajuraho ora costano 40 rupie al chilo ", quando, fino a poco tempo fa, il loro costo era di 15 rupie.
Un' enormità, quaranta rupie, se si considera, che al raffronto dei cambi, corrispondono alla metà del loro costo in Italia.

"Sono pazzi,..." mi ha ripetuto.
E' l'economia, mio caro, avrei potuto rispondergli, i pomodori aumentano anche in Khajuraho in conformità con il rincaro mondiale delle risorse energetiche ed alimentari.
In Bamita il mio amico ci va almeno ogni giorno, per ricercarvi turisti per il suo hotel.
Ci si ritrova con altri dieci procacciatori, ma il più delle volte finiscono per risultare in di più che i turisti che arrivano.
Essi ora sopraggiungono in Khajuraho solo a gruppi, negli hotel" five star".
Per quanto il timore di attentati si sia diradato, dopo il " bomb plast" in Delhi del 13 settembre,
occorre attendere ancora un mese, la festa di Dusshera, per l'afflusso di turisti soprattutto dal Bengala, come Kailash torna immancabilmente a sperare.
" Prima in Jaipur, poi nel Gujarat,... ora le bombe esplose in Delhi...", le settimane scorse seguitava a dolersi il fratello del "boss "del suo hotel, alla penuria di clienti che ne occupavano le stanze.
" He like money" aveva ironizzato Kailash, sulla natura dei suoi tormenti civili.
Non ho avuto l'animo di chiedergli altro, del suo lavoro, del negozio di barbiere.
Ho insistito piuttosto perché si prenda cura ogni giorno dei suoi bambini con rinnovato amore. "Sono come i fiori, che hanno bisogno ogni giorno dell'acqua", del suo apporto di fiducia e di attenzione amorosa.
Senza forzarla, l'ho esortato che riproponesse ogni giorno a Purti di colorare e di giocare con i set di materiali plastici costruttivi, che ogni giorno chiedesse ad Adjay del suo andamento scolastico e gli offrisse la vicinanza del suoi aiuto amichevole.
















E quanto a me, alla scuola, a mia mamma, a mio fratello, a mio nipote in Londra?
Va tutto quanto bene , non temere, gli ho detto, nel calore luminoso in stanza, nelle vie esterne, della luce dolce settembrina che vi era diffusa.
La sola news, very good news, era che Luigina De Biasi mi aveva scritto, la sera prima, chiedendomi di Purti, che seguitava ad avere presente , se temesse ancora gli " old men".
Certo, che come ogni mio amico potrebbe trovare il suo aiuto se si recasse in Khajuraho , il pranzo e la cena ogni giorno a casa sua.
Invece ad ottobre non sarà in Khajuraho Mister Gosh, di Kolkata, il nostro comune amico, direttore del centro cinematografico Gorkij
Kailash mi ha ripetuto che si trattava di un "incident" che ha coinvolto la sua figlia, senza sapermene dire di più, ma di cui Gautham Gosh si era ripromesso con lui al telefono di parlarmi by mail .

Dalla Lettera a Luigina cui si fa riferimento:

" Carissima Luigina,
Ti avevo già scritto quanto segue, ( così riveduto e corretto)

Carissima Luigina,
Scusami se ho ritardato nel risponderti. Purtroppo la depressione ansiosa che soggiace alla mia vita quotidiana, ed alle mia attività scolastiche, mi rende difficoltoso raccogliere le mie forze per scrivere, e pur negli infiniti spazi aperti delle mie giornate, mi fa differire continuamente il ritrovarmi libero, nelle radura delle mie schiarite , per attendere finalmente a ciò che ho di più caro al mondo, l' intrattenermi negli affetti più profondi e leggere e scrivere meditativamente, così esaltando la mia vita spirituale oltre la sua esistenza scolastica.Tutto il giorno essa seguita invece ad anelare e a gemere per manifestarsi in atti ed in parole, oltre l' insegnamento in cui si sfinisce, senza riuscire ad adempiersi ulteriormente in una sua espressione raggiunta. Vi è sempre qualcosa di più banale che urge indifferibile, le spese domestiche per acquistare gli ulteriori calzini irrinunciabili, o per dotarmi di una immancabile busta di origano, di scorta, nella dispensa della mia ossessività, il riordino o il repulisti fino alle tre di notte della mia casa irrimediabilmente caotica . Eppure, anche se tutto è ulteriormente incupito dal vivere come una catastrofe epocale la orripilante regressione civile, culturale e morale del nostro paese, al fondo del mio essere sto bene, vi è una luce radiante e la mia esistenza è felice, credimi. Quanto alla mia esistenza corporale,beh, che sono mai le mie forme di artrosi al ginocchio, alle articolazioni del collo, e ai lombi? Ironizzo, e vado avanti, comunque.Cerco di riposarmi quanto più mi è possibile, secondo il credo e l' invito del mio amico indiano " mangia bene e riposati tanto, " take rest, take rest"": peccato che il sonno che reca conforto alla mia mente, sia un tale tormento per il mio corpo.
Sono tornato dall' India oltre un mese fa, e sono già nel pieno dell' attività scolastica. In India ho visitato il Ladak, Srinagar, in preda alle convulsioni di moti di rivolta, i dintorni di Bhopal, e tra un'escursione e l'altra sono stato per due volte presso le scuole del progetto Alice: in un primo tempo, in Sarnat, insieme con il mio amico indiano ed il suo bambino di otto anni, perché ne facesse esperienza per qualche giorno, in un secondo tempo in Bodhgaya presso Valentino. Credo di essere venuto a conoscenza di tutto, attraverso le sue parole ed il suo punto di vista. Io mi sono limitato ad ascoltare e a recepire quanto mi diceva, anche perchè l'ho ritenuto il modo più efficace per ricondurlo alle ragioni degli altri.
Luigina, urge la Messa festiva, ove figurano letture mirabili dalla lettera di Paolo ai Filippesi e dal vangelo di Matteo, sullo svuotamento di se al servizio dell' interesse degli altri, alla luce del modello esemplare della umiliazione attuata da Gesù della sua divinità , fino agli estremi di una morte di croce. Seguiterò a scriverti più tardi, non senza averti detto come ha toccato e commosso me ed il mio amico indiano, quanto tu abbia ancora presente la sua bambina- TI tranquillizzo, ora sta bene mentalmente, è solare e non ha più timore degli uomini vecchi. Al telefono con me gioca e ride e si diverte. come con il suo Babba ( nonno)
Odorico"

Cara Luigina,
Così, ora con te riprendo il mio discorso.
Secondo quanto mi hai consigliato, ho sollecitato la bambina del mio amico a colorare e a dipingere, fornendole opuscoli adatti, e a Delhi le ho comperato dei giochi costruttivi.
Dall' Italia ho seguitato ad inviarle scatole di colori, - erano pessimi i lapis-pastelli che avevo acquistato a Khajuraho, -e per telefono continuo ad indurre il mio amico ad attivarla in tali esercizi , dicendogli che il colorare e il dipingere, ed il comporre, sono per la sua bambina come l'acqua per una pianta, di cui senza eccedere va irrorata ogni giorno.
Purtroppo Purti a volte usa il pianto straziante per ottenere ciò che desidera.
La mia soddisfazione più grande consiste piuttosto in quanto ho ottenuto che accadesse nel bambino del mio amico, nei suoi rapporti con il padre .
Il mio amico lo stava distruggendo di fatto, lo considerava mentalmente incapace, restava in attesa che gli si aprisse la mente senza credere in lui.
Di conseguenza il bambino si era chiuso nei suoi riguardi, si era adattato alle mancate pretese del padre con un atteggiamento di passività inerte, supponendo che dal fatto che il padre non lo considerasse ancora in grado di fare o di capire niente, egli ne traesse un vantaggio nel non fare mai niente che gli fosse richiesto.
Dal viaggiare insieme, noi tre, prima in Orcha,poi a Varanasi, Sarnat, è sorta la confidenza e la fiducia reciproca tra padre e figlio, Kailash ha scoperto quanto il figlio è diverso da ciò che credeva, che apriva e chiudeva la mente secondo opportunità di calcolo, ed ora il bambino lo interpella perchè lo aiuti a scuola, Kailash gliene chiede conto e se ne prende cura ogni giorno, e può accertare che così la mente del bambino si apre ogni giorno di più
Mi riempie di gioia, ogni volta, rivedere interiormente la immagine fotografica che li riprende imbarcati sul Gange, mentre collaborano nel raccogliervi 'l'acqua per le puja, confidando l' uno nell'altro.
Credo che persista per il bambino il problema che non sa passare, in inglese, dallo spelling delle singole lettere alla lettura e alla comprensione globale delle parole.
Valentino mi ha suggerito il metodo fonico.sillabico. Ma è efficace quando, come in inglese, di una stessa lettera ricorrono diverse pronunce ?
Quanto al mio insegnamento, te ne potò parlare in una mia lettera seguente
E tu?
Con affetto
Odorico
I
----- Messaggio originale -----Da: Luigina De Biasi A: Odorico Bergamaschi Inviato: Giovedì 25 settembre 2008, 22:06:43Oggetto: come va?
Caro Odorico,
l' estate è terminata ed anche le vacanze. Come è andato il tuo soggiorno in India?
Ho pensato alla figlia dei tuoi amici: come sta? Mi auguro che il problema si sia risolto e non abbia lasciato strascichi.
Ora hai ripreso con la scuola, ti auguro un anno scolastico sereno, senza particolari problemi.
Un affettuoso saluto,
Luigina

Dalla Lettera in risposta, di Luigina:

Caro Odorico,
è stato davvero un piacere leggere i tuoi messaggi, per quanto mi hai raccontato ma anche per come lo hai espresso. Secondo me potresti scrivere dei libri. Generalmente sono parca di complimenti, ma è anche giusto dire quello che si pensa ed io credo che tu abbia delle notevoli capacità di espressione: mettile a frutto!
Mi fa piacere innanzitutto sentire che la bimba del tuo amico stia meglio. Se continuerà a disegnare non solo supererà eventuali blocchi o problemi, ma sarà anche più creativa e felice.
Se il padre ha cominciato a "guardare " con occhi diversi il figlio, a dargli fiducia...crescerà la sua autostima e questo è un passo importante nel processo di maturazione.
E' stata una bella idea, la tua, di portare in viaggio anche il bambino. Pensa che esperienze forti gli hai permesso di fare!
Per le difficoltà con l' Inglese credo che debba allenare di più la memoria per riuscire semplicemente a memorizzare.
Non sapevo fossi andato anche a Sarnath e Bodhgaya. Quando hai descritto la tua casa, il tuo correre affannoso...ho ricordato quando sono stata tua ospite. Hai una casa accogliente, il tuo è un " disordine "creativo, quindi, non ti preoccupare troppo.
Mi fa piacere sentire che nonostante l' ansia, la situazione difficile che stiamo tutti vivendo, tu ti senta felice. Significa che hai trovato dentro di te dei punti fermi che ti fanno star bene.
Condivido l' importanza di ascoltare e meditare le Sacre Letture ed, aggiungerei anche, di essere aiutati a capire il simbolismo di molte parabole, frasi ed espressioni. Non tutti i sacerdoti sono in grado di farlo, purtroppo.
Mi fermo qui, perchè domani mi devo alzare prestino. Qui è tempo di vendemmia. Oggi sono stata ad aiutare dei cugini , in collina. La giornata era bellissima, ma il lavoro è stato un po' faticoso per il terreno molto ripido.Comunque stare all' aria aperta fa sempre bene.
A risentirci, con affetto,
Luigina

Pubblicato da odorico a 08.15 0 commenti









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