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21-22 maggio 2001

Come ogni giorno le anitre mi sono accorse incontro frenetiche, non appena sono sopraggiunto ove sostano nella sera, ( al di là della discesa) ove il lago si fa specchio d'acqua oltre il ponte.

C'era di nuovo il caro germano sciancato, avido nell’ovviare con la sua destrezza acquisita alla stortura fisica.

Di lì a poco, un’ anitra e i maschi ch’erano accaniti al suo seguito, dopo essersi involati in cielo nella loro ennesima diatriba accoppiatoria, ne sono discesi sorvolando l'acqua lacustre sino a planare nei pressi, di ritorno, pur di affrettarsi a unirsi allo strepito di quante erano già accorse.

Nel verde del parco ch’ è oramai soltanto una mia meta intermedia abituale , erano poi le solite anitre che dal verde mi emergevano incontro, senza l' una e l'altra oca bianca che ne guida il branco.

Dispero oramai definitivamente di ritrovare fra loro la mia anitrella zoppa, che mi sono illuso a lungo , ora non più, che fosse tenuta distante da qualche covata che dovesse accudire.

Né c'erano il cigno e la mia oca indiana presso il molo terminale, se ne erano già andati anzitempo, mi ha detto un pescatore che vi stava sistemando le canne.

Ma tra le altre anitre impietose, che pena indicibile mi suscitava un anitroccolino che vagava solo, sospinto al largo dalla ostilità generale del branco di cui cercava comunque di essere parte.

Per piccolino che fosse, l'aria del giorno piovorno recava nel vento il suo pigolio incessante.

Chissà quanto a lui utilmente, il mais l'ho sparso dove anche egli potesse raggiungere la riva diguazzando nei flutti.

A forza di provarci vi è riuscito non più sempre meno a stento, ha preso coraggio e ed è risalito sempre meno fugacemente sulla proda cementata, riuscendo ad eludervi gli attacchhi adulti, a e a pervenirvi a

un varco ove era pure in grado di eludere gli attacchi degli adulti, di farsi appresso pur se ricacciato indietro, di addentrarsi in questo o quel varco verso il  seme sparso che non era conteso.

Per quanto fosse respinto, risospinto al largo, nelle tenebre per oggi poteva allontanarsi al seguito anche lui sfamato, la sopravvivenza per un po’ di tempo ancora gli era assicurata.

Posso sperare, o illudermi, che così sia stato anche per la lucciola che ieri l' altro solo con il concorso dei pescatori a riva che sono accorsi in soccorso con le loro luci artificiali, sono stato in grado di liberare dalla piccola buca in cui il suo volo era finito ostruito.

Troppo a lungo avevo giocato con la sua vita, intanto che annaspava e franava sotto i frammenti di terriccio e di cemento che le smottavano addosso a ogni mio sforzo di liberarla, prima di affannarmi a chiedere soccorso.

Purtroppo non si librava in volo, anche se sprigionata su una sfoglia, seguitava solo a lampeggiare, era da temersi, mi confidava un pescatore, che un'ala spezzata la votasse a una morte comunque imminente.

Ma ieri sera non era forse lei, anima incensa, che tra le foglie in cui era stata abbandonata da uno dei pescatori, nell' intrico ove nessuna lucciola che sia in volo s'addentra da sola, aveva ripreso a lampeggiare, che di lì a poco si sarebbe liberata nel cielo dal folto del fogliame?

Stasera ve n'erano poche in giro, per il piovasco recente che aveva rinfrescato l'aria, solo un loro rado concorso illuminava di luci pellegrine il folto recesso di alberi poco distante, in prossimità delle acque, quando ieri sera appariva fatato di una miriade vagante di luminescenze intermittenti, come in un sogno soprannaturale di notte di mezza estate.

Dovevo invece fare attenzione a non schiacciare con la ruota della bicicletta anche solo una delle tante chiocciole che striavano lente il mio percorso, sin sotto l'ingresso sotto casa, da cui ne ho scostato una per deporla ai bordi dell’ aiuola.

Come devo avere attenzione, con i miei giudizi finali a non schiacciare chi dei miei allievi mi è sopportabile e sostenibile solo in forza della fede, per la quale non ho altro viatico che non sia di dolore, quando non è la mirabilia del mondo naturale, anche solo del guscio della chiocciola su cui mi sono soffermato, dopo averla di poco scansata nel tragitto all' andata verso il lago.

23 maggio 2001

Che incanto, ieri sera, sotto la luna, ai bordi del lago il mio cigno che sostava quieto senza più indigenza, accanto raccolti per il sonno, in un trepido cespo , gli anitroccolini rimasti affidati nel mondo solo a se stessi, mentre nel seno della notte gonfio dell’ acqua del lago rinfrescata dalle recenti piogge, peregrinavano (volitavano) loro intorno lucciolette luminescenti (peregrinanti).

Che contentezza che non fosse rimasta deluso il mio ritorno nel sito,che li avessi ritrovati tutti quanti insieme, che potessero averli sfamati i biscottini sbriciolati che ero rientrato a prendere in casa, sconfortato che invano facessero ressa con gli anatroccoli cresciuti e i germani adulti e l’oca e il cigno, che ne aveva anche beccato uno brutalmente, perché il seme di mais era trop

Alla divinità benigna, nel chiaro di stelle, chiedendole di dare lunga, lunga vita, a quelle loro esistenze senza altre cure tutelari .

 23 maggio 2001

Che incanto, ieri sera, sotto la luna, ai bordi del lago il mio cigno che sostava quieto senza più indigenza, accanto raccolti per il sonno, in un trepido cespo , gli anitroccolini rimasti affidati nel mondo solo a se stessi, mentre nel seno della notte gonfio dell’ acqua del lago rinfrescata dalle recenti piogge, peregrinavano (volitavano) loro intorno lucciolette luminescenti  (peregrinanti).

Che contentezza che non fosse rimasta deluso il mio ritorno nel sito, che avendoli ritrovati tutti quanti insieme, potessero averli sfamati i biscottini sbriciolati che ero rientrato a prendere in casa, allora sconfortato che invano facessero ressa con gli anatroccoli cresciuti e i germani adulti e  perfino l’oca e il cigno che ne aveva anche beccato uno brutalmente, perché il seme di mais era troppo cospicuo per loro.

Alla divinità benigna, nel chiaro di stelle, chiedendole di dare lunga, lunga vita, a quelle loro esistenze senza altre cure tutelari .

 24 maggio 2001

 Stavo riavviandomi ieri sera a casa contento di tutto, che i cigni presso il ponte fossero usciti ad uno ad uno dall’ acqua per venirmi incontro al solo vedermi, che al molo terminale gli anitroccolini li avessi rivisti diguazzare vivacissimi nel contendersi i frantumi e le briciole di mais e biscottini che a loro gettavo nell’ acqua, di avere lasciato il cigno in una sua quiete appagata presso la riva, quando affisso a un albero leggevo l’avviso che domani tra le 5,30 e le 7,30 ,con ogni altro piccolo insetto, condanna a morte ogni mirabile lucciola del sito lacustre: quando sarà irrorato su ogni sponda il piretroide

E iil mio intristimento immalinconiva ancora di più (la mia soddisfazione perduta ( immalinconitasi)ancor più intristiva), quando vi trascorrevo davanti, nel recesso degli alberi lì appresso al vederle di nuovo sortire luminescenti nel volo, ignare e incantevoli, per la penultima volta incontro alla loro (perenne) avventura notturna come se fosse per sempre .

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