Mashad, 7 Agosto 03

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Sono collassato in Mashad, per la soddisfazione di essere finalmente in Iran, di esservi fuoriuscito dalla satrapia di Turkmenbashi, una volta sottrattomi al cappio del transito.

Finalmente il distendersi all' orizzonte di magnifici paesaggi, dopo la desolazione integrale dell' Asia centrale, nel profilarsi tra i villaggi di Bagjiran e di Quchan, del le convalli del versante iraniano del Kopet dag.

E in Mashad, in luogo delle vie silenziose e alberate in cui si perde il traffico di Tashkent e Ashgabat. l'interminabilità dell' affollamento chiassoso, giorno e notte, del flusso disordinatissimo delle auto di transito, di fronte alle quali è giocoforza buttarsi ogni volta per attraversare la strada,

Il flusso si addensa intorno al cuore del sacro recinto dell' Astan-e ghods-e-Rezavi, una fiabilandia ultraterrena di minareti e cupole dorate, immergendosi nei sottopassaggi gassificati che connettono le arterie che vi si immettono, per riversare nei suoi interni e cortili, con la folla di transito, i devoti penitenziali del lutto inestinguibile per l'Imam Reza.

Ieri, nella mia vana ricerca della videocassetta di "Devandeh", di Naderi, sono finito addentro alla Nuova Biblioteca dell' Astan-e-Ghods-e-Rezavi, cadendovi nelle spire interminabili della guida addetta ai non islamici , a cui sono stato affidato con altri due visitatori ispanici dal sovrintendente agli accessi.

Ci eravamo appena congedati dal giovane imam che ci aveva accompagnato per i saloni della biblioteca, e che nell' aula delle conferenze aveva soffermato la nostra attenzione su di una scritta, che ci aveva tradotto, secondo le cui prescrizioni nessuna decisione o affare, dell' autorità pubblica, doveva andare contro i dettami e le ragioni dell' islam .

" Anche l'accesso ad internet è nell' interesse dell' islam?- gli ho chiesto, per metterlo in prova, facendovi portavoce delle più retrive renitenze possibili a tale libertà acquisita, che potevano essere motivate e chissą quante volte egli aveva sentite formulare da chi l'avversasse.

"E' l'intenzione interiore della ricerca , che conta", mi ha risposto superando la prova.

Solo nel tardo pomeriggio sono riuscito a districarmi dalla guida pedissequa che gli è subentrata, nella visita al Museo dell' Astan-e-Ghods-e-Rezavi , concludendo la giornata solare al mausoleo di Khajeh-Rabi, nel suo interno dalle evanescenze ornamentali cremisi, verdi e celeste.

Nel cortile erano sepolte e commemorate innumerevoli vittime del conflitto con l'Iraq di Saddam Hussein: per lo più dei giovani, poco più che bambini, che le immagini fotografiche, allineate in serie, fissavano nelle loro trepide e ridenti aspettative di vita.

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